giovedì 29 luglio 2010

Una sera con il mio blog. E buone vacanze


Dicono le statistiche che un blog ha una vita media di 2 anni. Dura mediamente meno di un matrimonio, ma più di una astensione facoltativa per maternità.

Dato che la mia missione di disorganica a vita è sfidare le statistiche, e che il Blog invecchia e supera il traguardo dei due anni, invece di chiuderlo ho rifatto il trucco. Che ne dite?

Rifaccio il trucco, ripenso i contenuti, e non solo quelli del Blog.

Ma siccome è sera d'estate e profumo di gelsomino, vale la pena solo godere del buio e delle stelle cadenti a San Lorenzo, che sono sempre una promessa di nuovi inizi.

Buone vacanze, a chi parte per partire e a chi parte per tornare.

lunedì 26 luglio 2010

Customizzazioni




GuidaMi, la società ATM che gestisce il car-sharing milanese, ha optato per una virata d'immagine e di stile.

Puro understatement, come potete osservare, impatto di stile europeo in un pot-pourri di lingue con il quale si vuole lanciare un messaggio di speranza e rispetto per coloro che si immolano alla causa: "Tua, mia, nostra".

Chissà come mai tutti si giravano a guardarci, fermi in coda o ai semafori.

giovedì 15 luglio 2010

I'm Improving


Lorenza: "Ing., allora facciamo un'offerta per quel meraviglioso appartamento che mi piace così tanto e lo so che è la casa della mia vita e ha pure il terrazzo-per-i-tuoi-esperimenti-botanici, e che è ancora in vendita?"
Ing.:"Neanche per sogno"
Grande Nonna: "Per carità, vi dò io i soldi ma compratevi una casa decente e vendete quella bettola nella quale vivete come dei barboni"

Lorenza: "Piccoletta ed io vorremmo un cane, come regalo per i nostri compleanni"
Ing.:"Non se ne parla"
Grande Nonna: "Sei matta?!?! Ma sai quanto ti costa un cane?!?!"

Lorenza: "Vorrei andare a fare un viaggio"
Ing.: "Andiamo già al mare in Corsica due settimane, scordatelo. E poi io voglio andare all'Ultima Spiaggia"
Grande Nonna: "E quindi ad Agosto io cosa faccio?"



Lorenza: "Ing., c'è ancora quell'offerta della Ryanair per andare a Legoland"
Ing.: "Andiamo già in Corsica due settimane, scordatelo. E poi io voglio andare all'Ultima Spiaggia"
Lorenza: "Facciamo una settimana"
Ing.: "Facciamo quattro giorni"
Lorenza: "Ing., veramente ho già acquistato i biglietti, e ho noleggiato pure la macchina per una settimana"

Sebbene ora mi senta un po' in ansia e sostanzialmente sul lastrico, I'm improving, per dirla alla milanese.

Dedicato a Cocchina, che mi ha conferito Il premio Dardos, non so bene per quale merito: grazie anche a tutti i lettori, silenziosi e no, che hanno avuto la pazienza di arrivare fin qui. Il premio va ai primi 15 che lasceranno semplicemente un saluto o un commento, qui sotto, per evidenti meriti.

lunedì 12 luglio 2010

Di figli e capacità manageriali


Non so se dipenda dal genere o dalla carta astrale, o forse semplicemente dalla mia pigrizia, ma per la negoziazione non ho mai nutrito alcun interesse. Anzi, a dirla tutta, non mi ero mai posta neanche il problema di cosa significasse negoziare, finché:
  • ho affrontato due maternità, e per altrettante volte ho dovuto reinventarmi un lavoro daccapo;

  • ho letto in alcune ricerche (qui potete leggere l'ultima in ordine di tempo) che uno dei maggiori handicap, per quanto riguarda la possibilità delle donne di rimanere/crescere nelle aziende, è la capacità di negoziazione;

  • ho visto all'opera l'Ing. con suo figlio.
Pomeriggio di domenica, festa in una casa con piscina. Il piccolo ing. odia nuotare, e grazie al corso di nuoto che ha frequentato fino allo scorso anno, ha sviluppato una notevole dose di insicurezza acquatica. Ad un certo punto tutti i suoi compagni si buttano in acqua, lui inizia a ciondolare da solo per il prato, rinchiudendosi nel suo mondo fantastico e combattendo con la spada contro invisibili nemici. L'Ing. va a parlargli una volta, due, tre, quattro. Dopo un'ora riesce a convincerlo a mettere il costume, dopo due ore a presentarsi a bordo piscina. Ecco, io avrei alzato bandiera bianca già dopo 10 minuti, con un bel "Arrangiati!"

Pomeriggio di domenica (le domeniche pomeriggio sono momenti difficili, eh?), in spiaggia con Cugino Grande. Ripercorrendo fedelmente le orme dei loro padri, dopo mezz'ora piccolo Ing. e Cugino Grande si stanno già menando. Piccolo Ing. ha torto (pare sia stato lui a iniziare a menare, perché preso in giro di fronte a tutti da Cugino Grande) ma ugualmente non vuole sentire ragioni. Dopo due ore di serrati ragionamenti, l'Ing. riesce a convincerlo a chiedere scusa. I due fanno la pace, più o meno, insomma.

Insomma, noi donne (pare) non siamo culturalmente attrezzate per la negoziazione, ma mi rendo conto che questa capacità è fondamentale, e va a braccetto con un'altro aspetto dello "stare al mondo" sulla cui importanza sto molto riflettendo, ultimamente, ossia l'avere una strategia.

Dato che non farò mai la manager, almeno per fare la mamma.

Urge trovare e/o inventare corso di negoziazione e pensiero strategico per madri (e donne, e manager, magari, anche).

giovedì 8 luglio 2010

Se lo ami, legalo


In questo correre distratto e un po' bislacco, in questa città che sta assumendo sempre più le sembianze della capitale della Lombardistan, una terra dove d'inverno fa -40°C e d'estate +50°C, dove il traffico ruggisce fino al 10 agosto, ed anzi a luglio impazzisce, perché si apre la stagione "sistemazione della viabilità", i bimbi imparano fin da subito che in macchina, all'occorrenza, trascorreranno un po' della loro vita.

Guidare nella jungla cittadina è pericoloso, e anche se rispetti il codice della strada, non è detto che tutti lo facciano.

Prendere la vita come viene non sempre è un bene: se prendere la vita come viene vuol dire anche "Non ti allaccio la cintura, tanto stiamo in macchina dieci minuti".

Dopo un incidente, dopo che ti sei ritrovata una macchina addosso che andava sulla corsia del tram, oltre all'abbonamento al car-sharing rimane la sensazione che potrebbe capitarti qualsiasi cosa, senza che tu neanche te ne accorga. Anche se sei in macchina per una brevissima commissione a due isolati da casa. Anche se è una piazza attraversata mille volte.

Per questo, se lo ami, legalo.

lunedì 5 luglio 2010

Invecchiare (1) e (2)


Uno.
All'inizio della stagione, i saluti di rito all'ultima spiaggia: Ciao, come stai, come state, MA COME SONO CRESCIUTE QUESTE BIMBE!!!!

Che, quando ero piccola, se c'ero una cosa che odiavo era la vecchia carampana che mi tirava le guance e strillava ai quattro venti: "Ma quaaaaanto seeeei cresciuuuuutaaaaaa"

Incontro l'amico di famiglia dell'Ing.
"Ciao/come stai/come sta tua moglie/noi tutto bene/ma come è cresciuta questa bimba!"

"Sì, loro crescono, e noi invecchiamo!"

"Beh, sì... Ciao, eh"

Due.
Messaggio dalla signora dell'Associazione Aiuti Umanitari, che dovrei sentire per lavoro ma che è partita in vacanza con i nipoti (la Signora Aiuti Umanitari aiuta anche i figli, evidentemente, e non solo l'umanità): "Sentiamoci lunedì mattina, grazie, buongiorno".

Tempo un minuto, un altro messaggio sul cellulare: "Ciao Paolo, ti amo tanto".

La Signora Aiuti Umanitari ha sbagliato mittente (si spera fosse suo marito, ma se anche fosse l'amante, chissenefrega), e io vorrei invecchiare proprio così, mandando messaggi d'amore a mio marito (magari non all'amante, possibilmente).