venerdì 24 settembre 2010

E' che nascono, così

L'antefatto è noto.

"Mamma, sai che Piacione dice le bugie?"
"Ah sì, e perché?"

"Perché ieri ha dato la mano a Carolina, ma Letizia voleva dargli la mano. Allora lui ha detto a Letizia che gli dava la mano domani. E invece l'ha data ancora a Carolina!"
"..."
"Ma lui dà la mano a Carolina perché quest'anno vuole sposare Carolina. L'anno scorso era piccola, ma adesso è cresciuta ed è diventata bella".

A Carolina i nostri migliori auguri.
E a Letizia tutta la nostra solidarietà femminile.

Per inciso, nel frattempo Piccoletta afferma spavalda la sua singletudine.
A cinque anni, in casa nostra, passa infine il concetto che "si decide da grandi, chi sposare".


martedì 21 settembre 2010

Mamma, per fortuna che sono un maschio...


"Mamma, per fortuna che sono un maschio!"

"E perché?"

"Beh, intanto perché non dovrò fare cose dolorose tipo far nascere dei bambini..."

Ma come fa a sapere che far nascere i bambini è doloroso? Bah, non sviamo la conversazione.

"E poi?"

"E poi perché non dovrò fare cose schifose tipo pulire la cacca dal sedere dei miei figli"

Gli undici figli, per l'appunto.

"Ma scusa Topo, papà è un maschio però i pannolini ve li ha sempre cambiati e..."

"No mamma, perché io lavorerò talmente tanto, ma talmente tanto, che non ci sarò mai e quindi non dovrò pulire la cacca"

"Bisognerà vedere cosa dice tua moglie..."

E tuttavia, la vedo dura, per la prossima generazione di donne.

giovedì 16 settembre 2010

I Have a Dream (Referendum Days a Milano)

Milano con 300 km di piste ciclabili (seee, già per l'Expo ne volevano fare 50, lastricate d'oro probabilmente, visti i costi preventivati, e non faranno manco quelle. Venite a vedere come sta messa la pista ciclabile sotto casa, un posteggio).

Destinare il 50% delle superfici da riqualificare al verde urbano (seee, già stanno a litigare su chi costruisce di più).

Riaprire i Navigli (seee, li abbiamo chiusi 60 anni fa, il Progresso che avanza, e voi volete riaprirli?)

Devo essere sincera: la prima volta che ho letto dei 5 quesiti referendari ho pensato che questi fossero pazzi.
Che a puntare così TANTO in alto, si rischia di essere velleitari.

Poi mi sono fermata.
E ho riflettuto.

Ho pensato che, per una volta tanto, cosa costa sognare?
Perché sognare ci sembra così difficile ed irrealistico?

Perché mai non sognare una città in cui ci si può muovere in bici (perché Milano è piccola), in cui le persone si riprendono i posti, i corsi d'acqua (e le zanzare e le pantegane, tanto quelle ci sono lo stesso) e un modo diverso di "starci dentro"?

E così, eccoci qui.

Venerdì 17, Sabato 18 e Domenica 19 Settembre si terrà la raccolta firme per promuovere CINQUE REFERENDUM per la qualità dell'ambiente, promosso da MilanoSìMuove. E' necessario raccogliere 15.000 firme entro il 6 Novembre.

Per leggere i quesiti referendari, andate qui.

E per sapere dove andare a firmare, leggete qui.

E poi, chiudiamo gli occhi, sogniamo, e andiamo a firmare.


martedì 14 settembre 2010

Perché non sono una vera mamma milanese


14 Settembre 2009, Grande Piscina Milanese.
"Buongiorno, volevo iscrivere mio figlio al corso di nuoto"
"Che giorno? Quanti anni ha? Ha fatto già la preiscrizione, vero?"
"Veramente no"
La segretaria in polo azzurra alza gli occhi dal modulo e mi guarda con occhio indagatore, tra lo sdegno e lo stupore, due occhi che chiedono: Scusi, ma lei dove crede di essere?
"Signora, ma lei crede di trovare posto ADESSO?"
"Scusi, ma quando si fanno le iscrizioni al corso di nuoto?"
"A Maggio, Giugno... Ormai non c'è più posto"
"Neanche al sabato alle 7 di mattina? Neanche il mercoledì alle 23? Neanche...?"
"NO, niente"
"Ah, va bene, grazie, buongiorno"
" 'Giorno"

9 Settembre 2010, ore 9:30 verso Scuola.
"Devo andare a prenotare i libri per Beatrice"
"ARGHCAVOLOILIBRI!!! Vengo anch'io!"
Mamma G ed io arriviamo davanti alla saracinesca abbassata dell'Infame Cartoleria, la osservo con sguardo truce.
"Aprirà alle 10", sospiro.
"Allora vado a fare la spesa e poi torno"
"Io passo nel pomeriggio"
"Ciao Mamma G"
"Ciao, Lorenza"

Secondo voi, sono passata?

14 Settembre 2010, ore 9:15, verso Scuola
Pedalo speranzosa verso l'Infame Cartoleria con le cedole per i libri in borsa.

La fila di mamme abbronzate arriva fin sul marciapiede della via, il che non mi fa ben sperare. "Ehm, scusate, voi dovete prendere i libri, vero? Ecco, io li devo prenotare, posso passare? .... Grazie.... Grazie.... "

Mi faccio largo tra la folla silenziosa fin dentro il bugigattolo.

Osservo rapita una mamma che sta facendo la spesa per il figlio:
"Dunque questa cartelletta ha lo spessore di 1 cm e mezzo, però sì, questa effettivamente è più funzionale con gli elastici così, no mi dia questa... Aspetti che controllo di aver preso tutto..."

Ok, è il mio momento: "Scusi, mentre la signora controlla, volevo chiedere: Io devo prenotare i libri di testo"

L'ho detto.

Il proprietario della cartoleria mi guarda con quello sguardo che ormai conosco bene, quello del Scusi, ma lei dove crede di essere?

"Prenotare i libri... ADESSO? Ma signora mia, non arriveranno prima di settimana prossima!!" alzando gli occhi al cielo.

Sento su di me lo sguardo di disapprovazione dell'intero stuolo di madri veramente milanesi che il 10 giugno avevano già prenotato tutti i libri di testo, e che ora sono pazientemente in coda per il resto della mattina, per ritirarli. Il futuro scolastico di mio figlio minacciato da una madre inconsapevole ed inadempiente.

"Scusi, ma la scorsa settimana di mattina lei era chiuso fino alle 10, io devo andare in ufficio (funziona sempre coi milanesi, la mamma lavoratrice disorganizzata impietosisce più degli sgomberi rom. Le astanti iniziano a squadrarmi per verificare se il mio abbigliamento è consono a una che va in ufficio, e chiaramente non lo è)... E vabbe', mio figlio resterà senza libri fino a settimana prossima (mormorio di sottofondo), ma per prenotarli cosa devo fare, devo MANDARLE UN FAX?" (sorrisino dell'unico padre in coda).

Interviene la moglie, che sta contando dieci copertine di colori diversi e battendo lo scontrino: "Ma no, NON SI PREOCCUPI, vedrà che per giovedì o venerdì arrivano, dovrà aspettare un po' di più per quello di inglese".

Lascio nome e cognome del povero piccolo Ing. scritto con l'evidenziatore rosa su un post-it giallo, e saluto timidamente: "Va bene, allora ripasso venerdì. Grazie, buongiorno", mi dileguo attraversando a testa bassa la fila in attesa.

Due minuti che durano un'eternità, ed io ho capito perché non sono una vera mamma milanese. Persino Mamma C, da Roma, si complimenta con se stessa per essere diventata in soli 5 anni una vera mamma milanese che si ricorda di prenotare i libri ed il corso di nuoto a giugno. Chissà mai se anch'io, un giorno, potrò dire altrettanto di me stessa.

lunedì 6 settembre 2010

Andante, ma non troppo

La radiosveglia che suona alle 7, cinque minuti ancora ascoltando una vecchia canzone.

Il rumore dell'acqua che scorre e della lametta da barba contro il lavabo, sbirciare fuori dalla finestra e trovare il cielo grigio fosforescente, un cielo così diverso da quello di ieri, è solo una manciata di ore, eppure...

"Che palle quando piove le macchine del Car Sharing sono sempre tutte prenotate", vestirsi e allungare un caffé bevuto in piedi a tuo marito già pronto per uscire.

Piccoletta che appare sulla porta della cucina, con gli occhi ancora incollati di sonno, abbracciata al suo peluche.

I primi pianti e la solita angoscia: "Mamma, ma io non voglio mangiare quello che non mi piace".

Svegliare Piccolo Ing., che non ha ancora aperto gli occhi e biascica un "Non voglio andare a scuola", ricordargli che lo aspetta il Campus sportivo, niente scuola ancora.

Scegliere vestiti adatti alla pioggia che potrebbe arrivare, ma senza poter davvero rinunciare ad un'idea di estate.

"Topo, ti vanno ancora bene le scarpe da ginnastica?"

Preparare lo zainetto con la merenda, la borsa disegnata di fiori e sole con il cambio per la scuola.

"Piccoletta, usiamo le ciabattine della spiaggia per la scuola materna, ok?"

Il casco della bici, la felpa, il cellulare dov'è.

Rassicurare il Piccolo Ing. in questa palestra con le finestre grandi, piena di bimbi che non conosce, e la certezza che parte in volo.

Fare lo slalom tra le macchine, mentre ti accorgi che Piccoletta ha un nuovo peso specifico e si riaggiusta sul seggiolino.

Scegliere il nuovo armadietto con Piccoletta, un bacio e via.

Notare che la scuola materna ha un aspetto meno caotico.

C'è un modo di ricominciare sincopato, distonico, carico d'ansia.
E' stata la musica della scorsa settimana, a casa da sola.

E c'è un modo di ricominciare lasciando scorrere la musica, e vada come vada.
E' la musica composta dai miei figli.