giovedì 8 luglio 2010

Se lo ami, legalo


In questo correre distratto e un po' bislacco, in questa città che sta assumendo sempre più le sembianze della capitale della Lombardistan, una terra dove d'inverno fa -40°C e d'estate +50°C, dove il traffico ruggisce fino al 10 agosto, ed anzi a luglio impazzisce, perché si apre la stagione "sistemazione della viabilità", i bimbi imparano fin da subito che in macchina, all'occorrenza, trascorreranno un po' della loro vita.

Guidare nella jungla cittadina è pericoloso, e anche se rispetti il codice della strada, non è detto che tutti lo facciano.

Prendere la vita come viene non sempre è un bene: se prendere la vita come viene vuol dire anche "Non ti allaccio la cintura, tanto stiamo in macchina dieci minuti".

Dopo un incidente, dopo che ti sei ritrovata una macchina addosso che andava sulla corsia del tram, oltre all'abbonamento al car-sharing rimane la sensazione che potrebbe capitarti qualsiasi cosa, senza che tu neanche te ne accorga. Anche se sei in macchina per una brevissima commissione a due isolati da casa. Anche se è una piazza attraversata mille volte.

Per questo, se lo ami, legalo.

4 commenti:

Giulia Viggiani ha detto...

Ma ti pare che non ci si metta la cintura?!? Che significa che si starà in macchina solo per 10 minuti? Le persone che ragionano così mi innervosiscono, se ti devo dire la verità. Sono persone irresponsabili e basta. Scusa se sono dira ma su certe cose non si può transigere.

lorenza ha detto...

Giulia, purtroppo accade e probabilmente, prima che facessi l'incidente, anche a me è capitato di pensare proprio così. Comunque è esattamente la reazione che volevo suscitare!

Emanuela G. ha detto...

Cara Lorenza, mi sono di recente trovata a litigare con un signore che noleggiava biciclette e che ha preteso di noleggiarmene una senza seggiolino regolamentare dicendomi "tanto qui la multa non gliela danno...".
Mi sono inalberata, ho tentato di spiegare che c'era in gioco la sicurezza di mio figlio non la multa. Risultato: o quella o quella... visto che cmq non c'era nemmeno l'alternativa di poterlo comprare il seggiolino regolamentare.

lorenza ha detto...

Cara Gatta, purtroppo ti capisco perfettamente, dato che anche io ho lo stesso problema con le macchine prese a nolo al Car-Sharing milanese. Purtroppo questo atteggiamento tipicamente italiano a metà strada tra furbizia e menefreghismo è molto diffuso, non solo nei piccoli ma anche nei grandi luoghi dove si forniscono servizi, e manca l'attenzione per la sicurezza dei più piccoli. Sta proprio a noi combattere per cambiare questa mentalità!