Oggi, giusto per inaugurare alla grande la rentrée, piscina: ho dovuto barattarla con una partita a NintendoDS, per placare le furie del piccolo ingegnere. Con tanto di pippone ottimista, mentre eravamo in macchina: mancano SOLO 11 lezioni, per cui basta lagne.
Dato che ormai da qualche anno raschio il fondo di un guardaroba creato con pezzi unici di H&M, Zara e Promod, oggi ero così agghindata: camicia trasparente nera (acquistata da Promod almeno 10 anni fa sicuramente in stato ormonale confusionale, probabilmente intorno a capodanno) con sopra maglione nero, che per ovvi motivi non si poteva togliere, tanto più che la camicia si è ristretta negli anni (è la camicia, giuro, non sono io). Un abbigliamento davvero infelice, per affrontare le fatiche della piscina.
In un altro post parlerò dei buoni propositi che si fanno in vacanza, e che poi decadono fin da subito, come: nuotare mentre i nani sono in piscina.
Così agghindata, dopo aver assistito alla lezione aperta ai genitori senza batter ciglio e piangendo tutte le mie lacrime dentro di me, accolgo i due nuotatori all'ingresso dello spogliatoio, "Mamma, hai visto come sono stato bravo?"
"Mamma, hai visto che ho preso il pesciolino arancione?" e vari "bravo!", "bravissima", "sì, amore, ho visto che hai fatto i tuffi", mi metto in coda nella caienna di bimbi/mamme/docce bollenti, corro a prendere il ciuccio della piccoletta che senza non può fare la doccia, faccio la doccia alla piccoletta, trasporto i due piccoli, in stato semiconfusionale, nello spogliatoio, li asciugo, li vesto tutti e due (il piccolo ingegnere è troppo preso a raccontarmi la storia della penna magica, sentita a scuola, per vestirsi da solo). Sono grondante.
A quel punto compare la Mamma-che-Non-Vorrei-Mai-Incontrare. La McNVMI è la mamma di un compagno d'asilo del piccolo ingegnere, felicemente ritrovata da quando abbiamo cambiato giorno per i corsi in piscina. La McNVMI è una che, durante gli anni dell'asilo, mi ha fatto più volte notare "quanto ero giovane" perché non avevo 40 anni compiuti e suonati come tutte le mamme "normali" di bambini di 3 anni in questa città. E questa è solo la punta dell'iceberg.
"Oooooh ciao!!!"
"Oooooh, ciao, come state?"
Sgombriamo il campo con falsi sorrisi di circostanza
"Ah, ma come, non sei dentro? C'era la lezione aperta ai genitori, oggi!"
"Ah sì? Oh che peccato, non me ne sono accorta, allora vado dentro subito a vedere".
Ecco, ce ne siamo liberati. Ricominciamo. Finisco di vestire il piccolo, finisco di vestire la piccola, andiamo ai phon. Asciugo il piccolo, asciugo la piccola, che ha una marea di capelli e tutti lunghi, e mi chiedo perché anche con questo phon a 200 gradi non si asciughino. Nel frattempo arriva lei e, mentre il figlio si asciuga i capelli, lo veste.
Ansimante, arrivo nel corridoio dove ci sono le scarpe e le giacche, una specie di cunicolo infernale per accedere al purgatorio, ossia l'uscita. Il piccolo ingegnere ha perso un calzino, e non trova una scarpa. Metto calze e scarpe alla piccoletta, cerchiamo il calzino del piccolo. Nel frattempo arriva lei, la McNVMI. Il figlio si infila le scarpe da solo, lei prende le giacche mentre io sto arrancando ancora con le borse, i calzini e le scarpe.
"Ma scusa, a che ora finiscono i tuoi, se iniziano alle 5 e 20?", fa lei.
"Alle 6", rispondo con un grugnito.
"Ah beh, certo... Ad averne due... Beh, ciao"
"Ciao"
Non so cosa mi abbia trattenuto dal commettere un mammicidio, oggi, intorno alle 18:40.
Dato che ormai da qualche anno raschio il fondo di un guardaroba creato con pezzi unici di H&M, Zara e Promod, oggi ero così agghindata: camicia trasparente nera (acquistata da Promod almeno 10 anni fa sicuramente in stato ormonale confusionale, probabilmente intorno a capodanno) con sopra maglione nero, che per ovvi motivi non si poteva togliere, tanto più che la camicia si è ristretta negli anni (è la camicia, giuro, non sono io). Un abbigliamento davvero infelice, per affrontare le fatiche della piscina.
In un altro post parlerò dei buoni propositi che si fanno in vacanza, e che poi decadono fin da subito, come: nuotare mentre i nani sono in piscina.
Così agghindata, dopo aver assistito alla lezione aperta ai genitori senza batter ciglio e piangendo tutte le mie lacrime dentro di me, accolgo i due nuotatori all'ingresso dello spogliatoio, "Mamma, hai visto come sono stato bravo?"
"Mamma, hai visto che ho preso il pesciolino arancione?" e vari "bravo!", "bravissima", "sì, amore, ho visto che hai fatto i tuffi", mi metto in coda nella caienna di bimbi/mamme/docce bollenti, corro a prendere il ciuccio della piccoletta che senza non può fare la doccia, faccio la doccia alla piccoletta, trasporto i due piccoli, in stato semiconfusionale, nello spogliatoio, li asciugo, li vesto tutti e due (il piccolo ingegnere è troppo preso a raccontarmi la storia della penna magica, sentita a scuola, per vestirsi da solo). Sono grondante.
A quel punto compare la Mamma-che-Non-Vorrei-Mai-Incontrare. La McNVMI è la mamma di un compagno d'asilo del piccolo ingegnere, felicemente ritrovata da quando abbiamo cambiato giorno per i corsi in piscina. La McNVMI è una che, durante gli anni dell'asilo, mi ha fatto più volte notare "quanto ero giovane" perché non avevo 40 anni compiuti e suonati come tutte le mamme "normali" di bambini di 3 anni in questa città. E questa è solo la punta dell'iceberg.
"Oooooh ciao!!!"
"Oooooh, ciao, come state?"
Sgombriamo il campo con falsi sorrisi di circostanza
"Ah, ma come, non sei dentro? C'era la lezione aperta ai genitori, oggi!"
"Ah sì? Oh che peccato, non me ne sono accorta, allora vado dentro subito a vedere".
Ecco, ce ne siamo liberati. Ricominciamo. Finisco di vestire il piccolo, finisco di vestire la piccola, andiamo ai phon. Asciugo il piccolo, asciugo la piccola, che ha una marea di capelli e tutti lunghi, e mi chiedo perché anche con questo phon a 200 gradi non si asciughino. Nel frattempo arriva lei e, mentre il figlio si asciuga i capelli, lo veste.
Ansimante, arrivo nel corridoio dove ci sono le scarpe e le giacche, una specie di cunicolo infernale per accedere al purgatorio, ossia l'uscita. Il piccolo ingegnere ha perso un calzino, e non trova una scarpa. Metto calze e scarpe alla piccoletta, cerchiamo il calzino del piccolo. Nel frattempo arriva lei, la McNVMI. Il figlio si infila le scarpe da solo, lei prende le giacche mentre io sto arrancando ancora con le borse, i calzini e le scarpe.
"Ma scusa, a che ora finiscono i tuoi, se iniziano alle 5 e 20?", fa lei.
"Alle 6", rispondo con un grugnito.
"Ah beh, certo... Ad averne due... Beh, ciao"
"Ciao"
Non so cosa mi abbia trattenuto dal commettere un mammicidio, oggi, intorno alle 18:40.
8 commenti:
hai ancora 11 lezioni per diventare una mammicida.
coraggio! Maria Angela
oh mamma mia che ridere, l'idea di non essere sola nella gestione dell'ordinario imbarazzo mi consola ... un saluto Erica
Che dire? Ti capisco. Io vado in piscina 3 volte la settimana. E entro con loro TUTTE LE 3 VOLTE.
3 volte alla settimana, non credo ce la farei (a meno di andare anch'io a nuotare per i fatti miei ;-)... E poi, aumentando esponenzialmente le probabilità di scontro, mi esporrei seriamente al rischio di diventare una mammicida! che fatica essere mamme!!
Ciao lorenza! è un piacere conoscere te e il tuo blog!
devo dire che arrivata alla fine del tuo post ero sudata anche io e se hai bisogno di una mano per quello mamma lì...:-))
ciao!!!
maddàiiii ! prendila con leggerezza ! le giornate son piene di persone così, se ti fai venire il sangueamaro arrivi a sera che sei cotta !!
mi piace molto il tuo blog, subito ti linko.
a prestissimo
lasimo
ah, ecco perché sono sempre stanca!!
:-))
anch'io ti linko, grazie!
dovevi sopprimerla! Carino il tuo blog!
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