Il ritorno mi porta addosso mal di testa e mal d'anima...
Mossa n.1: avere una scadenza importante per il 14 settembre. A giugno ti hanno proposto di scrivere questo articolo. "Ci sono problemi?" "Noooooooooooooo, figurati". Arriva settembre, e ancora non ti sei organizzata.
Mossa n.2: mettersi a cercare un corso di nuoto il 15 settembre. Vivere a Milano non ti permette di essere una mamma cialtrona quale sei: le mamme milanesi con un lavoro comediocomanda organizzano la vita dei loro figli 6 mesi prima. Ergo, il 15 settembre non troverai più posto per iscrivere tuo figlio settenne ai corsi di nuoto, a meno di iscriverlo in qualche piscina privata con corsi per genitrici danarose, quale tu non sei. Dopo varie gite alla piscina comunale più vicina e una mattina a scartabellare sul sito della società che gestisce i corsi di nuoto, hai trovato una sola opzione.
"Buongiorno, senta, ho visto che l'unica disponibilità che avete è un corso bisettimanale. Volevo sapere se posso iscrivere il bambino e poi farlo frequentare una volta sola alla settimana"
Che tuo figlio peraltro odia andare in piscina
"Signora, è un corso bisettimanale"
"Ho capito, ma..."
"Signora, è un corso bisettimanale"
"Va bene, ma lui il giovedì esce di scuola alle 16:30, posso farlo entrare in piscina alle 16:45? La scuola sta a 10 minuti..."
"Signora, la lezione inizia alle 16:30"
"Sì, ma...."
"Signora, la lezione inizia alle 16:30"
Al che, perdi la pazienza. E ottieni:
"Vado a chiedere alla maestra, è qui, aspetti...... No signora, non si può"
Inizi a pensare che dovrai iscrivere tuo figlio al corso per bambini milionari. Da gennaio, però.
Mossa n.3: chiedere al settenne: "Che sport vuoi fare?"
"Mamma, non voglio fare nessuno sport"
"No caro, fare sport è importante quasi come andare a scuola"
Sei una gran rompipalle. Ma non devi mostrare il fianco alla congenita pigrizia e alla mancanza di spirito agonistico che tuo figlio dimostra. Tale quale a sua madre, mannaggia.
Abbiamo scartato da subito: rugby, pallavolo (con estrema sofferenza dell'ingegnere, ma il piccolo ha detto subito categoricamente di no), calcio (ti sei rifiutata lo scorso anno, e ora non te lo chiede neanche più), e tutto il resto
Abbiamo valutato, in ordine: mini-basket, judo, karate, scherma, di nuovo mini-basket.
Alla fine, una bella mattina il settenne si è alzato e ha pronunciato le fatali parole: "Voglio fare scherma". E scherma sia. Vi risparmio le scenette alla segreteria della scuola di scherma, che a noi Totò ci fa un baffo.
Mossa n.4: avere una figlia che non vuole andare alla scuola materna. E (chiaramente) farsi mettere in mezzo. La piccola principessa è una grande lagna, questo è ormai assodato. MA. Non ritieni normale che una bambina di 4 anni pianga per andare a scuola, quando ha fatto due anni di asilo nido senza versare una lacrima. Non ritieni normale che per la maestra sia normale che i bambini, tutti al secondo anno, piangano a scuola (prima e durante). Non ritieni normale la seguente conversazione:
"Cosa avete fatto oggi?"
"Giocato"
"Con chi hai giocato?"
"Da sola".
Diventi il catalizzatore delle mamme scontente e angosciate come te.
Inizi a considerare l'ipotesi di mandarla dalle suore sotto casa, e lo dici all'ingegnere, il quale, solo a sentire il termine scuola privata, perde il lume della ragione e fa affermazioni del tipo: "E' un problema di mia figlia, che si arrangi": non capisci se il suo inconscio da comunista organico sta lentamente venendo a galla, o se nella sua variegata genealogia italica si possa rinvenire qualche avo genovese non ufficialmente dichiarato. Propendi decisamente per la seconda ipotesi.
Mossa n.5: decidere che anche tu vuoi sistemare casa. Dopo i lavori di luglio decidi che anche la tua casa deve assumere un'aria quantomeno dignitosa: finire di sistemare la camera dei bimbi, sistemare l'ingresso, sostituire il divano, ormai esanime. Ma hai sposato un ingegnere, e adesso sono cavoli tuoi: tra le molte cose che gestisce c'è anche il bricolage casalingo. Con la campagna di settembre, sul Risiko dei lavori casalinghi, hai vinto sulle mensole in camera e sul mobiletto in ingresso. La campagna di Ottobre prevede già un attacco per ottenere alcuni mobili e per il divano, devi radunare le truppe.
Nel frattempo settembre è passato, hai compiuto gli anni, e hai ricevuto in regalo un "trattamento per ringiovanire": a ricordati che è inutile complicarsi la vita per niente.
11 commenti:
un solo figlio...4 anni...e le tue complicanze tutte e due messe insieme...in un solo figliolo...come ti capisco.a noi non piace andare all'asilo(ci piace solo stare a casa),fare sport(va be' e' piccolino..va be')e la mia casa e' un disastro...come ti capisco...aspetto per il compleanno di dicembre anch'io una crema per ringiovanire.....scusa non so se mi ero presentata quando mi sono messa a seguire il tuo blog..sono Raffaella,piacere
mosse 1, 2, 3 e 5, vabe, sei una che vuole vivere pericolosamente, c'e' poco da commentare.
sulla mossa 4: non lasciarti infinocchiare, l'ingegnere (e anche la maestra) hanno ragione da vendere, la conversazione mi pare normalissima (cosi' come il 'che hai fatto oggi a scuola?', 'niente'), e all'asilo ci stanno un sacco di giocattoli e le maestre ci fanno fare di tutto e di piu', e il passaggio costa sempre.
Io ci ho infilato pure il "biancheggiamento" della microcasa con conseguente polvere e sporcizia, condite da nervo sciatico infiammato e contrazioni preparto :)
Ora mi ci vuole un Lucano
:D
Coraggio!!!
Lore, Tommy è ancora piccolo.... non affannarti a trovargli uno sport, tanto prima degli 8 - 9 anni ti assicuro che sono solo ingombri inutili alla libertà di iniziativa dei bambini.
fino a quell'età (e spesso anche dopo) i bambini devono solo e soltanto giocare...senza assillo di orari, lezioni etc. etc.
Il rischio (ti assicuro) è che raggiunta l'età in cui veramente dovrebbero fare sport (12-13 anni) saranno talmente frustrati dal continuo cambio di disciplina, allenatore e amici, sobbissati da impegni, scadenze etc. da rifiutarsi assolutamente di muoversi, diventando così preda dell'unico sport ammesso dalla nostra società, quello trasmesso in televisione.
ora, io son quella che cerca il dibattito, per capire,farmi un'idea di quel che mi aspetta
ma se tuo figlio non è attirato dagli sport
dirgli: ok! però ogni w.end (o una sera a settimana che ne so) facciamo qualcosa insieme: 1 camminata, 1 giro in bici, due salti in piscina.....
non si fa eh?
Punto 2: mappovero, se odia la piscina... è come se mia madre mi avesse iscritta a calcio quando ero piccola!
Punto 3: bello, scherma! Ho sentito un'altra blogmamma che ha risolto il problema "non voglio fare nessuno sport" con la capoeira (se ne abbiamo una bella scuola a Pavia, a Milano ci sarà qualcosa...)
Punto 4: pare sia molto comune, invece. Sia il pianto dopo 2 anni di nido sia la conversazione che hai avuto. Da come parla, sembra che Amelia si dedichi solo al disegno tutto il giorno!
Punto 5: sappi che in questa lotta non sei sola. Noi abbiamo quasi concluso, a parte la ritinteggiatura di un mobile (che è stato cambiato di posto e adesso è un pugno in un occhio) e l'acquisto del divano (Karlstad, abbiamo già deciso).
Coraggio!
@Raffa: piacere!
@Mammamanga:... perdo la cognizione del tempo, ma nasce già?!?
@Supermambanana, raffa e Lanterna: mah, ora la maestra che la terrorizza è in malattia per 20 giorni - il problema è che questi bimbi si annoiano, che alcuni bimbi vengono esclusi sistematicamente dal gruppo... Insomma, tutte dinamiche che ci sembra che le insegnanti non governino in nessun modo. Pretendiamo troppo dalla scuola pubblica?
@My e Ivan: con il piccolo c'è un problema sostanziale per "farlo uscire di casa", nel senso che di default lui non vorrebbe mai uscire di casa (un sabato ho dovuto trascinarlo per i capelli alla festa di una sua compagna di classe, per intenderci). Poi, quando lo hai costretto, è contento. E secondo me fare sport è davvero importante, imparare a "maneggiare" il proprio corpo fin da piccoli è un modo per abituarsi a farlo!! Minimizzeremo l'impatto della piscina, prometto, ma dobbiamo togliercela di torno! Per i weekend: hai ragione, di fatto appena possiamo lo facciamo, il problema è avere dei w.e. "normali", da queste parti.
no scusa, Lorenza, 'pretendiamo troppo dalla scuola pubblica' proprio non si puo' sentire...
immaginavo ci fosse un motivo ;-)
in bocca al lupo!
:-) eh eh, proprio lì volevo arrivare: in che senso non si può sentire? Io mi aspetto "attenzioni educative" dalle maestre, mi aspetto che se un bambino è escluso le maestre tentino di inserirlo, che le bullette siano tenute d'occhio, mi aspetto che il gioco sia guidato o quantomeno regolato e non che i bambini vengano lasciati a giocare intanto che le maestre sistemano la classe, mi aspetto che i bimbi usino il loro tempo per imparare, giocando, e spesso quando faccio notare questa cosa le persone mi guardano come se pretendessi la luna e sospirano: "Ma che vuoi, siamo nella scuola pubblica". Sono io che mi aspetto troppo? Non lo so, mi piacerebbe capirlo!
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