venerdì 25 giugno 2010

Di Brain Drain e ipocrisia italica


Cavolo.
Mi ero ripromessa di non scriverlo.
A posteriori, soprattutto, quando milioni e milioni di italiani hanno ormai sparso fiumi di inchiostro telematico sull'argomento.

C'era una volta un allenatore.
Era un allenatore molto bravo, e anche piuttosto giovane.
Dopo aver vinto molto, con un club, gli fu proposto un posto in Nazionale.
Non nella sua Nazionale, perché lì non c'era posto: c'erano molti altri allenatori, più vecchi di lui, soprattutto c'era il Gran Decano degli Allenatori, per cui nisba.

L'allenatore, allora, fu chiamato ad allenare un'altra Nazionale, lassù a Nord: perché in Italia era considerato troppo giovane, ma all'estero no.

E quindi l'allenatore partì, e andò ad allenare una Nazionale un po' ammaccata. L'allenatore, come tutti gli italiani competenti all'estero ma non in Patria, si conquistò subito la stima di colleghi ed esperti del settore.

Ora la sua Nazionale è competente, quella italica pare di no, e i quotidiani italiani parlano di "tragedia nazionale".

Sostituite la parola allenatore a ricercatore, e vedete che il dicorso non fa una grinza.


6 commenti:

M di MS ha detto...

Apperò.

Chiara Trabella ha detto...

Non l'avrei mai vista sotto questa luce.

mari ha detto...

post perfetto

mari ha detto...

post perfetto

valewanda ha detto...

concordo, perfetto...

lorenza ha detto...

Auch... E anche il nostro allenatore è stato segato dal complotto internazionale ordito dai Paesi teutonici contro la creatività italica... :D