Capisco che questo post potrebbe essere scritto da uno alto come me, con molti capelli in meno, tre chili di cerone in più, e sicuramente più abituato della sottoscritta a portare i tacchi.
Però.
Però gli italiani devono piantarla di andare all'estero, e parlar male dell'Italia.
Perché gli italiani hanno questo modo molto poco dignitoso di piangere sulle spalle altrui delle proprie disgrazie.
E così, mentre la nostra autostima sprofonda verso lo zero assoluto, l'orgoglio nazionale di tutti gli altri aumenta verso vette insperate ed altezze stratosferiche.
Per esempio.
"Ma come vai da Dortmund a Berlino?", domanda l'incauta italica.
"In treno, 3 ore e mezzo!", risponde gonfiando il petto il giovane tedesco.
"Con un treno veloce?", precisa nuovamente l'incauta.
"Sì, NOI abbiamo i treni veloci!!" e a questo punto spunta sul viso un sorriso d'orgoglio germanico.
Rimango a bocca aperta.
Perché, noi non li abbiamo i treni veloci?!?
"Oh, la sinistra italiana, che sfacelo, che disgrazia! Neanche un'idea, un progetto! Povera Italia!! E come hanno ridotto l'Università italiana, senza soldi, senza fondi!" si dispera la profa italiana, di Armani vestita, con ciuffo fluente e smeraldo al dito. Perché dovete sapere che parlare della sinistra italiana suscita almeno tanta commozione, quanto raccontare le ultime ore di Madre Teresa di Calcutta.
"Oh, Milano, la mia città! Come l'hanno ridotta, come l'hanno mortificata! Una città morta, dal punto di vista culturale!" continua la profa al secondo bicchiere di vino bianco (francese).
Gli astanti, un polacco ed un'austriaca, assumono un'aria contrita e compunta, sfoderano il loro miglior viso da lutto, e al terzo bicchiere di vino e lamentele se ne escono tutti e tre in un comune sospiro di disperazione: "Oh, povera Italia!".
Il polacco e l'austriaca si sarebbero fatti ammazzare, piuttosto che produrre un tale teatrino di disperazione davanti agli altri.
Noi, no. Orgogliosi della nostra disperazione, la sbandieriamo al mondo.
E così tutti pensano che andiamo in giro con il carrettino, viviamo in tre generazioni in una casa di 90 metri quadri, la Kartell sia una sottomarca dell'Ikea, a Milano si producano ancora pneumatici e acciaieria pesante, i docenti universitari siano dei martiri della Patria che combattono contro l'oscurantismo, e la nostra fine sia molto, molto vicina.
L'Italia è povera. Ma per piacere, teniamoci almeno la dignità.
12 commenti:
no Lorenza, no, ti prego, non pure tu............................................... :-(
Parliamone. No, perché io sono in quella fase in cui mi sento piena di dignità ma il nostro paesello proprio non mi piace. E purtroppo non si tratta dei soliti luoghi comuni ma di cose molto più serie. No, dico, possiamo vantarci delle interviste rilasciate dalla nostra ministra dell'istruzione?
mah, speriamo che quell'intervista non la legga mai nessuno. io odio gli italiani all'estero perchè urlano e si fanno sempre riconoscere...:)
Io ho l'impressione che alla lunga il lamentarsi dell'Italia, di chi ci governa, di chi non ci governa, della situazione economica (che non è gestita per niente, questo è un fatto) sia l'alibi per chiamarsene fuori.
sulla Gelmini stendo un velo pietoso...
sugli italiani meno, nel senso che la realtà è tragica ed anche a voler essere dignitosi è difficile
@Supermambanana: no, quello alto come me non avrebbe potuto scriverlo questo post, perché non sa usare il pc. E quello alto come me avrebbe detto che l'Italia è un Paese ricco, ricchissimo...
@MammaCattiva: è stata la prima cosa che ho sentito rientrando, e mi veniva da piangere, per non parlare della postilla sulla scuola pubblica. Anche io penso che la situazione sia davvero grave... Ma che senso ha continuare a parlare male del nostro Paese e farsi compatire?
@Alessandra: hai mai visto non-dico-chi in Italia?!? :).
@mammalellella: è vero, ma i veri nobili mantengono la propria dignità anche nell'estrema povertà!
@M di Ms: condivido, infatti l'esempio della profa universitaria non è stato scelto a caso...
Io del mio Paese vado fiera.
Non di come è ma di cosa può fare.
Io lo so.
Non potrei mai vivere altrove perchè c'è bella gente, un mare di cultura, di storia, e di ammmmmmore per la vita.
Che poi il tutto sia gestito da cani è vero, ma allor alamentiamoci di chi lo ha ridotto così e soprattutto rimbocchaimoci le maniche.
Io penso che sia giusto andare all'estero e dire "La Mafia governa mezzo Paese" perchè è vero e perchè ha interessi sovranazionali e quini a livello sovranazionale ci serve aiuto.
Ma è stupido lamentarsi in modo futile come racconta Lorenza. Non ti va bene? Rimboccati le maniche epr la miseria, anche solo diffondendo messaggi alternativi. Diffondi cultura (della storia, della legalità, del rispetto, della liberta, della partecipazione, ecc...) e piantala di lamentarti!
veramente parlavo dei commenti sugli italiani all'estero, ne ho sentiti talmente tanti ....
Ho fatto una riflessione analoga un paio di anni fa tornando dalle vacanze estive. Nel viaggio di andata avevo attraversato la Francia: non Parigi, ma certe campagne piatte e desolate, da mettere addosso la depressione. Poi sono stata nella famosa Spagna dove tutti ultimamente vorrebbero andare ad abitare e che, dopo 15 giorni, non mi sembrava poi un luogo così fantastico e avrei pagato oro per vedere un albero. Quando sono rientrata in Italia dall'autostrada dei fiori i miei occhi si sono riposati a vedere tutto il verde della Liguria. Alla radio hanno detto che a Orvieto un camion aveva preso fuoco. Abbiamo fatto il nostro viaggio, siamo passati in posti bellissimi, abbiamo cenato in toscana e, quando intorno a mezzanotte siamo giunti in prossimità dell'incidente, stavano rifacendo l'asfalto. Di notte!!! E allora ho pensato anch'io che noi italiani siamo solo capaci di parlare male dell'Italia.
Forse la gente parla male e si lamenta perchè ha paura di essere attaccata e di sentirsi prendere in giro su argomenti e fatti che fanno davvero vergognare, così per mettere le mani avanti ,ne parlano male per primi.
Anche io non sopporto i lamentoni,
e in genere si capisce benissimo che si reputano migliori...quasi che questo possa suggerire simpatia, invece appaiono ancora più odiosi e sopratutto falsi.
Tempo fa una mamma bionda e molto affascinante si lamentava con me di essere pelosissima sulle gambe, sono rimasta allibita e pensavo, ma davvero questa vuole da me un consiglio di depilazione? Io? Che devo contare i mesi per ricordarmi quando sono andata da un estetista o da un parrucchiere?A no, vuole solo farsi compatire un pò....
allora io sono un'italiana all'estero.
mi sento però di dissociarmi da questo post. Proprio poco tempo fa, durante una visita di un parente qui a Las Vegas, parlavamo del fatto di quanto gli italiani all'estero siano ancora più "italiani". Di quanto stare lontani ti faccia sentire ancora più attaccato al proprio paese, ti quanto sia brutto e doloroso vedere dall'altra parte del mondo i problemi e le falde e di quanto non si faccia altro che parlare di quante cose belle ci siano a "casa", cose che qui gli altri si sognano.
Il senso del paese fuori dal paese è all'estremo. L'orgoglio viene sbandierato ai quattro venti.
Tanto che spesso penso che molti italiani dovrebbero andare ogni tanto farsi una capatina fuori per smetterla di lamentarsi di continuo.
La cosa pazzesca è che ogni volta che un italiano che vive all'estero mette piede in Italia, riprende la modalità lamentosa tipica degli italiani e si lamenta del proprio paese e osanna il paese nel quale, per forza o per volontà, ha deciso di vivere.
L'ignoranza riguardo al nostro paese degli stranieri on dipende da noi. Gli americani pensano che Parigi , Spagna, Italia sia tutto uguale. Quindi...
@wwm: manca, in questo post, una piccola precisazione: gli "italiani all'estero" sono gli italiani temporary abroad, quelli che vivono in Italia e vanno all'estero due, tre, quattro o cinque giorni per lavoro. Gli italiani che stanno davvero all'estero, come dici tu, si guardano bene del produrre scenette di lamentazioni, perché si accorgono che ogni paese, in fondo, ha le sue magagne. Gli italiani che stanno davvero all'estero insegnano al mondo a cucinare, ad arredare la casa, e a fare tante altre cose.
E' vero, per gli americani Parigi e Roma uguali sono, e non dipende certo da noi. Ma alcuni pregiudizi riguardo al nostro paese, temo, dipendono anche da noi.
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