domenica 30 maggio 2010

I perché di un blackout (prima che mi mettano in galera)


C'era una volta Una.
Era estate, ed Una aveva due minuti più del solito.

Siccome Una fa le cose senza leggere prima le istruzioni, ha iniziato senza conoscere le regole del gioco, guidata dal suo istinto e dalla sua passione.

Poi, pian piano, ha scoperto i meccanismi, ha conosciuto un sacco di persone interessanti, ha avuto modo di confrontarsi, ha trovato il suo spazio.

Una era proprio contenta, del suo minuscolo spazio, stropicciato e disordinato e da sistemare, proprio come casa sua. Vorrebbe sistemarlo, come vorrebbe sistemare casa, ma il suo blog e la sua casa rimangono sempre uguali.

Poi Una si è ritrovata a fare il giocoliere.
Fosse per lei, avrebbe fatto la casalinga.
Perché lei, di fare il giocoliere, non è proprio capace.

E così, ora Una è strattonata a destra e manca e ha così tanti pensieri per la testa che non riesce più a raccontare nulla di sensato, se mai ci è riuscita.

Almeno fino al prossimo post.
Sempre che prima non mettano Una in galera: per sapere il perché, leggete qui.

Però, in galera, Una si porterà questo da leggere:


Grazie ad Isabella, che ha tratto ispirazione dal blog per fare ad Una questo bel regalo.
In un periodo in cui Una si aspetta (a ragione) solo cazziatoni da tutti, è stato davvero un bel regalo.

5 commenti:

mari ha detto...

mi sa che devono ampliare le crceri, Una.

M di MS ha detto...

Condivido. Ciao.

Sara Salvarani ha detto...

E di parecchio!

Cristina ha detto...

mi spiace sapere una strattonata :(

siredward ha detto...

http://attivissimo.blogspot.com/2010/06/antibufala-lemendamento-dalia.html

Ruben