E dunque, dopo aver dato addio alla skassona, l'Ing. decide che invece di acquistare una nuova macchina, avremmo potuto fare il car-sharing: niente più bollo, assicurazione, benzina inclusa nel prezzo, due anni gratis, con la rottamazione della skassona. E il posteggio sotto casa. Cosa vuoi di più?
Campanello d'allarme 1: l'ultima volta che l'Ing. è stato così entusiasta per una nuova iniziativa di mobilità sostenibile è stato quando hanno aperto la fermata del Passante vicino a casa. Com'è finita? Dopo aver utilizzato il Passante tre volte, ha ricominciato ad andare in ufficio in macchina.
Campanello d'allarme n.2: l'Ing. torna a casa e comunica che: le due società che gestivano il car sharing (Guidami e Milano Car Sharing) si sono fuse in un'unica società, controllata da ATM. Mancamento della sottoscritta: ATM è la classica azienda monopolista centralista la cui filosofia può essere riassunta nella massima: tu inizia a pagare, poi vediamo se ti fornisco anche un servizio.
Nonostante tutto, dato che la strada verso il miglioramento dell'umanità procede spedita e senza tentennamenti, travolgendo chi si fa prendere da dubbi poco ecologisti, l'Ing. ha fatto tutte le pratiche e ha concluso l'iscrizione al car-sharing. Tre settimane per l'attivazion. E vabbe'.
Giorno 1.
Prenoto una Ka, tanto per cominciare senza troppi traumi.
Mi arriva una macchina voncia - e vabbe', siamo a Milano, trovatemi una macchina lucente.
Pronti via.
Faccio qualche commissione, poi vado a prendere i bimbi a scuola per le 13.
Salgono in macchina e mi accorgo che dietro è davvero sporca - e vabbe' un corno.
Provo a legarli e mi accorgo che una cintura di sicurezza è rotta.
Inizio ad incazzarmi.
Consegno la macchina, faccio casino con le procedure di rilascio e la Ka rimane lì, sull'ingresso del garage: non si può più mettere in moto, ci manca solo che rimangano chiusi dentro anche i miei figli, a bloccare l'entrata delle macchine. Ben presto dietro di noi si forma una coda strombazzante.
Vorrei solo sprofondare, e invece mi tocca chiamare il call-center.
Dopo 20 minuti buoni, tra minacce mie e del garagista, riusciamo a far ripartire la macchina.
Sono le 14, e finalmente rincasiamo.
Devo riprendere la macchina nel pomeriggio.
Seconda chiamata al call-center per farmi cambiare la macchina.
Mi rispondono che non ci sono altre vetture disponibili e che in fondo che problema c'è, se la cintura di sicurezza dietro non funziona.
Giriamo la città allegramente slegati.
Torna a casa l'Ing. Dato che non ho ancora capito come ottenere qualcosa da lui, ma ho capito perfettamente come farlo incazzare, esordisco con un: "Sai che i tuoi figli oggi hanno girato per la città senza cinture di sicurezza?"
Prima mail di protesta.
Giorno 2.
Prenoto la macchina sul sito.
Quando mi presento a prendere la macchina, non posso entrarci.
Sono già in ritardo per andare a prendere la piccoletta.
Il gestore del garage allarga le braccia: "Noi non possiamo fare nulla, non abbiamo più la chiave per aprirle"
Terza chiamata al call-center.
Mi accorgo che ho sbagliato la prenotazione di un'ora, invece di prenotare dalle 15:30 ho prenotato dalle 16:30.
Facciamo la prenotazione telefonica.
Avrò speso 10 euro di chiamate al call-center e prenotazioni telefoniche, in due giorni.
Prendo la piccola, andiamo a danza, viene la sua amichetta a giocare, devo andare a prendere quell'altro che sta dal suo amico. Una volta arrivata (in ritardo, al solito) a prendere quell'altro, quell'altro non ne vuole sapere di venire via, la mamma mi offre un aperitivo e che faccio, le dico: "Scusa, no, devo riconsegnare la macchina?". No, e facciamo tardi. Consegno la macchina con mezz'ora di ritardo. Non so ancora quanto mi arriverà di pagamento maggiorato. Per inciso, la macchina era sempre quella: sempre sporca, e sempre senza cinture di sicurezza.
Il gestore del garage: "Signora mia, si lamentano tutti da quando l'ha presa in gestione l'ATM, noi prima le avevamo in carico, le pulivamo, ora non possiamo più neanche aprirle"
La mamma a scuola: "Ah, hai fatto il car sharing... Mi spiace!"
Il piccolo ing, tutto orgoglioso, ai suoi amici: "Noi facciamo car-sharing!!!"
La strada verso la mobilità sostenibile è lastricata di buone intenzioni, e molte incazzature, per ora. In compenso la mia anima filosofica ha acquisito un'ulteriore, profonda verità sulla vita: una macchina non è solo un mezzo, è anche un luogo.