C'era una volta una mamma precaria.
La mamma precaria stava con un cellulare da 30 €. Prima, stava con un cellulare riciclato dalla suocera.
Voi penserete che questa mamma precaria sia una donna di facili costumi, ma vi sbagliate. Erano sempre loro, i celluari da quattro soldi, che la lasciavano.
Un'estate, si innamorò di un iPhone: era affascinante, non si era mai visto in giro qualcosa simile a lui, quando lo vide era appena sbarcato dagli Stati Uniti e le sembrò bellissimo. Lui le sorrise, e lei rimase incantata. Purtroppo, fu una passione destinata a finire ben presto: lei non poteva permetterselo, e lui se ne andò con il bagnino dell'ultima spiaggia.
Poi comparve lui, il Blackberry. All'inizio lo guardò con sufficienza: che sarà mai? Poi capì che, se lo avesse baciato, si sarebbe trasformato in un bellissimo principe azzurro. Lui sì che era solido, affidabile, senza fronzoli, era lo smartphone da sposare.
Triste e sconsolata, la mamma precaria sedeva davanti al suo PC, meditando sul suo triste destino professionale: quando mai si è vista una precaria con il Blackberry? Ma, all'improvviso, arrivò una mail. Con una proposta di lavoro seria per il 2010.
La mamma precaria, allora, iniziò nuovamente a sperare.
Non aveva scarpette da lasciare in giro (la mamma precaria è attualmente sprovvista di scarpe con il tacco, la poverina, e pensa che prima di conquistare un Blackberry sarebbe meglio ripartire dai fondamentali), e così iniziò ad addentrarsi, scalza, nella giungla delle tariffe.
Alberi di TIM, TIM Flexi, TIMMaxxi, liane Vodafone, succosi frutti H3G: la poverina cercò una mappa, qualche riferimento. Lei non era molto portata per queste cose: aveva da 10 anni una tariffa che non esisteva più, e spendeva davvero poco, in telefonia.
Ad un certo punto incontrò il Blackberry Pearl: era il cugino del principe, le disse che era stato fatto apposta per le donne come lei. Lei tirò dritto, e pensò che questi signori non capivano un'acca, delle donne. Lei voleva il suo principe azzurro.
Si perse nella giungla delle tariffe. E iniziò a pensare che forse era meglio tenersi il vecchio cellulare, almeno fino a quando rimaneva fedele, e andare a prendere un paio di scarpe con il tacco, almeno per Natale. Ma in un angolo del suo cuore, continuava a pensare a lui, al B. Bold. E non sapeva il perché.
Ci sono cose che non ti aspetteresti mai, nella vita. Desiderare un Blackberry è una di queste.
La mamma precaria stava con un cellulare da 30 €. Prima, stava con un cellulare riciclato dalla suocera.
Voi penserete che questa mamma precaria sia una donna di facili costumi, ma vi sbagliate. Erano sempre loro, i celluari da quattro soldi, che la lasciavano.
Un'estate, si innamorò di un iPhone: era affascinante, non si era mai visto in giro qualcosa simile a lui, quando lo vide era appena sbarcato dagli Stati Uniti e le sembrò bellissimo. Lui le sorrise, e lei rimase incantata. Purtroppo, fu una passione destinata a finire ben presto: lei non poteva permetterselo, e lui se ne andò con il bagnino dell'ultima spiaggia.
Poi comparve lui, il Blackberry. All'inizio lo guardò con sufficienza: che sarà mai? Poi capì che, se lo avesse baciato, si sarebbe trasformato in un bellissimo principe azzurro. Lui sì che era solido, affidabile, senza fronzoli, era lo smartphone da sposare.
Triste e sconsolata, la mamma precaria sedeva davanti al suo PC, meditando sul suo triste destino professionale: quando mai si è vista una precaria con il Blackberry? Ma, all'improvviso, arrivò una mail. Con una proposta di lavoro seria per il 2010.
La mamma precaria, allora, iniziò nuovamente a sperare.
Non aveva scarpette da lasciare in giro (la mamma precaria è attualmente sprovvista di scarpe con il tacco, la poverina, e pensa che prima di conquistare un Blackberry sarebbe meglio ripartire dai fondamentali), e così iniziò ad addentrarsi, scalza, nella giungla delle tariffe.
Alberi di TIM, TIM Flexi, TIMMaxxi, liane Vodafone, succosi frutti H3G: la poverina cercò una mappa, qualche riferimento. Lei non era molto portata per queste cose: aveva da 10 anni una tariffa che non esisteva più, e spendeva davvero poco, in telefonia.
Ad un certo punto incontrò il Blackberry Pearl: era il cugino del principe, le disse che era stato fatto apposta per le donne come lei. Lei tirò dritto, e pensò che questi signori non capivano un'acca, delle donne. Lei voleva il suo principe azzurro.
Si perse nella giungla delle tariffe. E iniziò a pensare che forse era meglio tenersi il vecchio cellulare, almeno fino a quando rimaneva fedele, e andare a prendere un paio di scarpe con il tacco, almeno per Natale. Ma in un angolo del suo cuore, continuava a pensare a lui, al B. Bold. E non sapeva il perché.
Ci sono cose che non ti aspetteresti mai, nella vita. Desiderare un Blackberry è una di queste.
6 commenti:
Quanto mi rivedo nelle tue parole! l'acquisto di queste cose mi lascia sempre perplessa nonostante il cuore le vorrebbe avere...la mente mi porta sempre lontana,.....
se t'interessa, ho fatto ampi studi sulle tariffe iphone, e direi che con tre te lo puoi permettere... e pure io...
Valewanda-Fata Madrina, ti riferisci alle tariffe flat con contratto di due anni? Dici che convengono davvero? La sottoscritta, Silvietta e Barbara ti ascoltano speranzose!! :-)
Io ci ho messo un anno e mezzo a decidermi, un anno e mezzo di sfighe telematiche in cui ho perso il cell. vintage che però andava tanto bene e aveva tutte le foto e i filmini dei saggi di musica dei figli, ma l'ho perso senza remissione, in cui ho fatto fuori i cell. di scorta donati da amici compiacenti, che ne ho coprato uno da 39 euri e dopo 3 mesi defunse la batteria che da sola ne costa almeno 20, e ne comprai un'ltro, pure da 39 euri, ma era più sottile e si scassò lo schermo e non me lo vollero mttere in garanzia.
desideravo l'i-phone ma titubavo e mi infomravo e mi dicevano che ci sono liste d'attesa.
Alla fine mi sono fatta togliere il malocchio, sono entrata in un negozio, ho trovato un i-phone senza lista, import paralleo dalla Germani,a funziona persino, la prima cosa che ho comprato è il guscio protettivo (verde mela che l'occhio vuole anche lui) e ne sono così felice che non credo lo perderò, ci starò attenta, lo amero e le foto del blog ormai le faccio con lui, che il cavo di caricabatteria ne stacchi in pezzo, lo ficchi nella presa apposita del laptop et voila.
oh, si e i miei figli hanno scoperto la finzione microfono e mi registrano degli esperimenti vocali che Demetrio stratos in confronto a fra martinocampanaro, stava.
BuoNateleeeeeeeeeeee!!!!
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