Lo scorso anno l'ingegnere fece un corso di gestione dei progetti, e lo conobbe. Tornò a casa, e mi raccontò di quest'uomo che (tra le altre cose) insegnava a Castellanza e svelava i segreti e il linguaggio occulto delle pubblicità e la PNL (programmazione neuro-linguistica) e i neuroni a specchio.
Quest'anno, l'uomo di Castellanza ha fatto un altro corso: Tiro con l'arco zen. Attratto anche dal titolo quantomeno esotico, l'ingegnere, finite le vacanze pasquali, si è presentato puntuale al corso di tiro con l'arco. Non erano in un prato, ma in un teatro. Questa volta non so esattamente cosa si siano detti, fatto sta che ieri sera è tornato a casa con un bel sacchettino della Feltrinelli, contenente i seguenti due titoli:
Il potere del mito, di J. Campbell, Guanda
Disegnare con la parte destra del cervello, di B. Edwards, Longanesi
Che non sono propriamente due testi molto in voga al Politecnico.
Questa mattina, a colazione, si è messo a fare giochi di prestigio, tipo far sparire la penna o la monetina, scatenando l'entusiasmo dei due nani. Poi a pranzo, mentre mamma era nei gironi infernali dell'Esselunga, ha spiegato loro com'è fatto il cervello, e che la parte destra comanda la mano sinistra, e viceversa.
Oggi pomeriggio mi ha mostrato come si disegna prima e dopo aver utilizzato la parte destra del cervello, cioè la parte creativa, e che siccome lui è mancino, vuol dire che usa di più la parte destra, e quindi è un creativo, in buona sostanza.
"Ma scusa, e allora io che con la sinistra non so fare un bel niente?"
"Vuol dire sei un po' repressa, pensaci"
Mi pareva strano.
Quest'anno, l'uomo di Castellanza ha fatto un altro corso: Tiro con l'arco zen. Attratto anche dal titolo quantomeno esotico, l'ingegnere, finite le vacanze pasquali, si è presentato puntuale al corso di tiro con l'arco. Non erano in un prato, ma in un teatro. Questa volta non so esattamente cosa si siano detti, fatto sta che ieri sera è tornato a casa con un bel sacchettino della Feltrinelli, contenente i seguenti due titoli:
Il potere del mito, di J. Campbell, Guanda
Disegnare con la parte destra del cervello, di B. Edwards, Longanesi
Che non sono propriamente due testi molto in voga al Politecnico.
Questa mattina, a colazione, si è messo a fare giochi di prestigio, tipo far sparire la penna o la monetina, scatenando l'entusiasmo dei due nani. Poi a pranzo, mentre mamma era nei gironi infernali dell'Esselunga, ha spiegato loro com'è fatto il cervello, e che la parte destra comanda la mano sinistra, e viceversa.
Oggi pomeriggio mi ha mostrato come si disegna prima e dopo aver utilizzato la parte destra del cervello, cioè la parte creativa, e che siccome lui è mancino, vuol dire che usa di più la parte destra, e quindi è un creativo, in buona sostanza.
"Ma scusa, e allora io che con la sinistra non so fare un bel niente?"
"Vuol dire sei un po' repressa, pensaci"
Mi pareva strano.
4 commenti:
uomini...
in realtà sono molto divertenti, quando scoprono mondi nuovi. adesso vediamo quali opere d'arte salteranno fuori, dopo la lettura
Non può essere veramente un ingegnere....il mio non è programmato per assimilare concetti tanto evoluti...rubagli la Edwards a me ha cambiato la vita...
...ci sarà qualche bug nel sistema... :-)) va bene, mi darò alla scoperta del mio misterioso emisfero destro
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