...Mi sono ricordato che, anche se tutto quello che ci circonda congiura nel sostenere il contrario, nella vita, soprattutto da genitore, non sei obbligato a vincere, ma a fare e ad essere nel modo migliore che si può; con i tuoi limiti e i tuoi pregi, con le tue paure e le tue meschinità, ma, responsabilmente, anche con quei sorrisi e con quella sincerità, che se non c'è, per un figlio niente la può sostituire.
Difficile da digerire. Eppure da figlio lo sapevo, da genitore ogni tanto lo dimentico.E quando lo dimentico, tutto improvvisamente diventa più complicato.
L'editore
Da: Jean M. Twenge, Generation Me, Excelsior 1881, Milano, 2007.
Mi sono commossa, quando l'ho letto.
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