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Trovo incredibile che si ricordi il mio nome. Ma forse è perché sono una delle poche presenze, nella sua vita lavorativa, al di sotto dei settant'anni. Sbaglia a farmi le impegnative per gli esami. Sgrana i suoi occhioni e mi chiede: "Allora cosa facciamo, prendiamo l'antibiotico, cosa dice?". Parla lentamente, sottovoce, e ogni volta mi chiedo come faccia ad avere tutti quei figli. Ha appena imbiancato lo studio, con un trompe-l'oeil che avrà si e no quarant'anni, e due balconcini al terzo piano a strapiombo sul cortile interno.
Intessiamo strampalate conversazioni mattutine al telefono, una più addormentata dell'altra. E' stata l'unica a dirmi, una volta: "Ah ma già che lei è una mamma normale", concedendomi di andarle a fare visita. Sa usare la segreteria telefonica come pochi altri, da lei ho imparato che esiste il prefestivo, fa visite lampo ma ha l'occhio lungo, le sue diagnosi telefoniche sono per lo più azzeccate, e ogni volta mi chiede se abbiamo fatto la cura con il Biomunil o con l'Immunomix. E' appassionata di montagna e di Lego. Ogni tanto mi fa solennemente incazzare. Ha uno studio al piano terreno con un sacco di aggeggi colorati.
E' in discussione un decreto legge per togliere il pediatra ai bambini al di sopra dei sette anni, che possono agevolmente essere curati dal medico di base.
Non affannatevi a cercare la notizia sulle prime pagine dei giornali online, prima vengono i finti tagli agli stipendi dei parlamentari e poi l'ondata di freddo che ci sta per colpire. Trovate però già qui una mezza smentita
Già me lo immagino: "Allora signora cosa facciamo, gli diamo l'antibiotico oppure no? E poi se volesse provare questa cura... Ma nooooo che bisogno c'è di portarlo dalla specialista, signora"
Toglieteci la scuola, toglieteci il pediatra.
Toglieteci la possibilità di avere un lavoro stabile e decentemente retribuito.
E non venite a raccontarci che siamo noi che non lo vogliamo.
Chiedeteci se i nostri figli andranno all'Università.
E poi chiedeteci che università troveranno.
E poi non chiedetevi come mai in Italia non si fanno (quasi) più figli, ma chi sono quelle pazze che ancora mettono al mondo dei figli nel nostro Paese.
13 commenti:
sinceramente io credo sia un falso problema, ma son pronta a esser persuasa del contrario, quindi sono tutta orecchi. Non capisco che vuol dire "togliere" il pediatra, in un contesto come quello italiano in cui praticamente si va dal medico che si vuole, pagamento o gratis che sia. Un sistema sanitario efficiente per me passa comunque dal medico di base, che per il 90% dei casi riesce a darti l'antibiotico o la tachipirina con la stessa accuratezza dello specialista. Per quel 10% di casi in cui hai bisogno di una competenza specifica, vai dal pediatra, cosi' come da adulto vai dal cardiologo o chenneso. Non resteranno certo senza lavoro, i pediatri, cosi' come non sono senza lavoro i cardiologi, almeno fino a quando ci saranno bambini. Insomma, spiegatemi, a me pareva una mossa furba sinceramente, visto l'uso del pediatra anche per il classico "dottore non mi mangia" che si fa in italia, e posto che comunque se uno si ficca in testa di andare dal dottor X in itaiia ci puoi andare, bussi alla porta e entri (cosa che in generale io NON posso fare qui in UK, dove comunque il medico di base mi deve dare il foglio di via). Boh.
In Olanda è un po' la stessa situazione descritta da Supermambanana, quindi è chiaro che pure io vedo forse più gli sviluppi positivi che quelli negativi. Resta il fatto che un bravo medico di vuole una gran fortuna a trovarlo ed è chiaro che chi ce l' ha so preoccupa, anche perché i tagli ci sono, è innegabile, e come sempre colpiscono le famiglie.
Però ci sarebbero tante cose da cambiare in meglio e senza spese ulteriori nel nostro sistema sanitario e sarebbe utile scoprire come, cosa che finché in Italia si guarda solo al proprio ombelico e interessi di casta, non può succedere. Magari ci penso su, mi informo e faccio un post sula sanità che vorrei.
quello che succede da noi, barbara, e' che comunque ci sono medici di base con la specializzazione per questo o quello, che decidono di fare il medico di base piuttosto che esercitare la specializzazione, quindi nella mia surgery (con un 6-7 medici di base) posso chiedere di esser vista da quello con la specializzazione in pediatria, se mi va, oppure se e' una cosa generica dal primo che capita (non hai UN medico fisso assegnato, e' comunque un team). La cosa che trovo FONDAMENTALE dell'avere il sistema che fa perno sul medico di base, e' che lui mantiene comunque tutta la tua cartella clinica (computerizzata) quindi qualsiasi visita poi fai dallo specialista, o esami specifici, o radiografie etc, viene poi mandato in copia a lui, quindi io non devo (come i miei suoceri in italia) andare in giro con il mio malloppetto di lastre e esami da mostrare a questo e quello quando cambio da un medico all'altro.
Grazie per i vostri commenti perché mi fanno molto riflettere, e il confronto con altri sistemi è sempre interessante. La mia indignazione nasce dal fatto che:
1. Tagliare non è riformare. Su scuola e (ora) sanità hanno tagliato, ma non hanno riformato un bel niente, e intendo dire riforme strutturali, di sistema. Quindi, il sistema semplicemente continua a non funzionare, invecchia, e non hai eliminato nessuno spreco, di fatto.
2. In Italia manca completamente tutta quella zona intermedia di servizi che permetterebbero di non andare ogni due giorni dal medico, o di stare una settimana in ospedale (perché succede così). Se una mamma va dal pediatra perché il figlio non mangia è perché, molto probabilmente, non ha dove andare o (peggio ancora) non sa dove andare. E non sto dicendo che questi servizi devono essere pubblici, solo che se non sono pubblici in Italia, semplicemente, non sono (secondo certa ideologia). Poi stiamo tutto il tempo a piangere sui tagli.
3. Non sapevo del sistema "a surgery", chiamiamolo così: ma due giorni fa sono stata a fare una visita medica specialistica in un presidio ASL che sostanzialmente utilizza questa impostazione... Solo che il medico di base sta da un'altra parte!!
4. Riformiamo il medico di base: quello sì che non funziona! Sai quanti esami inutili risparmiati? Mi indigno perché il medico di base è intoccabile, sennò i settantenni si incavolano, ma il pediatra (e la scuola) no. Perché i settantenni hanno le pensioni e votano, i bambini di due anni hanno genitori precari e non votano. Ecco cosa mi fa veramente indignare!!!
lorenza, il punto 4 lo sottoscrivo in pieno guarda, perche' gli esami inutili sono una piaga, e qui devo dire che alle volte vanno all'eccesso opposto (il mantra e' "aspettiamo e vediamo") perche' i medici devono render conto di come fanno spendere i soldi pubblici, ma tutto sommato preferisco cosi'.
Quello che pero' vorrei capire e' cosa intendi per "tagliare", e' quello che non mi e' chiaro, in cosa consiste il "taglio", o comunque il "togliere il pediatra ai bambini sopra i sette anni"?
Scusatemi, forse sono ignorante al riguardo ma il pediatra non è il medico di base, seppur specialista, fino a 14 anni?
Se dai 7 anni in su li portiamo dal medico di famiglia, per il quale già ci tocca fare 3 ore di sala d'attesa, vi immaginate cosa diventa solo pensare di andare dal medico? Ci vuole un giorno di ferie.
Ai pensionati aggiungete tutti i bambini lasciati dai pediatri... magari non ci si andrà perchè non mangia ma i bilanci di salute? e i problemi più grossi? Salti tutto e corri all'ospedale?
A naso mi sento piuttosto contraria. La mia Elly ha sette anni, dovrebbe abbandonare le mani esperte della sua pediatra per andare dal mio medico, con cui ho rapporti solo per e-mail?
Non so. Comunque mi informerò meglio.
Dunque, fino a 12 (o 14?) anni hai "diritto" ad avere un pediatra di base, ossia un medico pediatra che funziona esattamente come il medico di base. E' a lui che ti rivolgi per l'influenza dei bambini, per le visite periodiche, per le impegnative per esami.
E' una sorta di cross-over tra il medico di base e lo specialista, diciamo. La Regione Lombardia poi impone dei controlli specifici (per esempio sulle visite periodiche neonatali i pediatri sono controllati), non so bene come funzioni altrove. Puoi sceglierlo tu, ma ha un monte-pazienti che non può superare (credo 2.000) e quindi di fatto, anche trovare un pediatra di base a Milano non è cosa semplice. I bambini ai quali non può essere assegnato un pediatra di base vengono dirottati già sui medici di base.
Il taglio consiste nel fatto che il passaggio dei bambini di 6/7 anni al medico di base permette di non avere liste di attesa e di ridurre progressivamente il numero dei pediatri di base.
Non so se così è più chiaro...
Quello che mi inquieta è la questione diagnostica e di monitoraggio, non l'influenza. Mi chiedo se il mio medico di base avrebbe notato la postura sbagliata di mio figlio, si fosse posto la questione del neo di mia figlia, o mi avesse fatto l'impegnativa corretta per la visita dall'allergologo. Tutte cose che sono successe intorno e dopo i 6 anni.
@mogliemammadonna: abbiamo risposto in simultanea! Teniamoci aggiornate...
Io sono d'accordo con Lorenza, forse perchè ho un'ottima pediatra in uno studio associato, con segretaria 365 gg./anno e sostituta per qualsiasi evenienza. Il tutto pubblico. E' una cosa che funziona e mi piange il cuore a vedermela negare. Mai andata da un pediatra privato.
Ho anche un'ottima dottoressa di base. Una volta per necessità le ho chiesto un consiglio per i figli visto che anche lei è mamma e mi ha fatto la ricetta per una medicina.
Io poi alle elementari avevo il medico dei grandi, ma solo perchè abitava nel mio condominio e andando in studio passava da me.
Che dire?
Quello che dà più fastidio vivendo in Italia è che si continua a tagliare per i giovani a favore dei vecchi, che votano. Quei vecchi che vedo sempre in coda dalla dottoressa, con i loro esami, le loro pillole, il loro tempo libero per fare le code e farsi venire anche qualche malattia immaginaria...
Scusate, sono acida, ma non so se è chiaro che in Italia siamo allo scontro generazionale aperto.
@M di Ms: ti consoli sapere che un nostro coetaneo, docente in Cattolica, sostiene che i 40enni di oggi sono degli "sfigati" (uso un termine abusato di questi tempi, che lui peraltro non usa) perché non sono stati capaci di far valere i propri diritti e di far sentire la propria voce, continuando a essere figli senza mai diventare adulti che chiedono e pretendono diritti.
Quindi, forse, è tempo di diventare adulti, mi dico io. Mo' ce lo segniamo, eh?
Come ragionamento non è nemmeno sbagliato.
Io, e non ho figli, se potessi farei fuori tutti i medici di base. Io qui a Milano ne ho cambiati 4 e giuro che ogni volta mi combinano qualcosa di grave. Non servono a niente, se non a farti perdere tempo prima di andare dallo specialista a pagamento perché non sai più che Cristo pregare. La sanità funziona?? Coooosa??? Certo, non stiamo proprio a zero, ma dire che funziona proprio no. Io ho abitato nel nord europa, ecco, lì sì che funziona.
LaStancaSylvie
togliamo il pediatra ambulatoriale ai bambini sopra i 7 anni ma obblighiamo il pediatra ospedaliero a visitare i "bambini" fno a 17 anni 11 mesi e 29 giorni. Questa è la realtà della Lombardia. e i pronto soccorsi sono sempre più intasati......
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