Cose che si imparano andando al guinzaglio.
Ma soprattutto voi non avete idea di quanto sia voncia questa città, per dirla con Stefano Gabbana. Non avete idea di cosa possa tirare su un cucciolo di cinque mesi, tra gli oggetti non consentiti: abbiamo raccolto piatti e contenitori di tutti i tipi (plastica, cartone, alluminio), lattine, bottigliette di plastica, fazzoletti e scottex di ogni provenienza, pacchetti di dieci marche diverse di sigarette, un barattolino di vetro rotto con una polvere bianca (sicuramente zucchero), pezzi di mobili, pezzi di vestiti, e poi c'è la parte pulp (passare alla riga successiva i deboli di stomaco): cotton fioc, cotone, assorbenti (ma come ***** si fa a lasciare un assorbente per strada?!?!).
I bimbi hanno già trovato un nome per il nostro cane: cane-spazzatura. Potremmo munire i dipendenti AMSA di un cane, che ne dite? Cani da spazza-stano.
O, magari, reintrodurre l'educazione civica nelle scuole. Dai 15 anni in poi, un'ora alla settimana a pulire le strade e i parchi della città.
Voi non avete idea (ma davvero non avete idea) della quantità di cani che girano in questa città.
Oddio sì che ce l'ho, basta vedere la quantità di cacche non raccolte che ci sono sui marciapiedi, cito.
Hai ragione, ettuar. Sono quegli stronzi dei padroni che non raccolgono le cacche dei propri cani.
Cani di tutte le taglie, di tutte le razze, di tutti i nomi: da Giulio a Mosquito, ditemene uno. C'è.
Uscite a qualsiasi ora del giorno e della notte, troverete un padrone (o una filippina o un'ecuadoregna) che zompettano sulle povere aiuole di questa città, sui quadrati d'erba con i loro pelosi, un sacchettino in una mano e oplà, olallà, a scansare le cacche degli altri pelosi in 2 metri quadrati di verde.
L. per esempio, che è filippina e che dovrebbe curare i miei figli, è molto più brava come dogsitter che come babysitter. Il che non è confortante, in effetti.
Oddio sì che ce l'ho, basta vedere la quantità di cacche non raccolte che ci sono sui marciapiedi, cito.
Hai ragione, ettuar. Sono quegli stronzi dei padroni che non raccolgono le cacche dei propri cani.
Cani di tutte le taglie, di tutte le razze, di tutti i nomi: da Giulio a Mosquito, ditemene uno. C'è.
Uscite a qualsiasi ora del giorno e della notte, troverete un padrone (o una filippina o un'ecuadoregna) che zompettano sulle povere aiuole di questa città, sui quadrati d'erba con i loro pelosi, un sacchettino in una mano e oplà, olallà, a scansare le cacche degli altri pelosi in 2 metri quadrati di verde.
L. per esempio, che è filippina e che dovrebbe curare i miei figli, è molto più brava come dogsitter che come babysitter. Il che non è confortante, in effetti.
Ma soprattutto voi non avete idea di quanto sia voncia questa città, per dirla con Stefano Gabbana. Non avete idea di cosa possa tirare su un cucciolo di cinque mesi, tra gli oggetti non consentiti: abbiamo raccolto piatti e contenitori di tutti i tipi (plastica, cartone, alluminio), lattine, bottigliette di plastica, fazzoletti e scottex di ogni provenienza, pacchetti di dieci marche diverse di sigarette, un barattolino di vetro rotto con una polvere bianca (sicuramente zucchero), pezzi di mobili, pezzi di vestiti, e poi c'è la parte pulp (passare alla riga successiva i deboli di stomaco): cotton fioc, cotone, assorbenti (ma come ***** si fa a lasciare un assorbente per strada?!?!).
I bimbi hanno già trovato un nome per il nostro cane: cane-spazzatura. Potremmo munire i dipendenti AMSA di un cane, che ne dite? Cani da spazza-stano.
O, magari, reintrodurre l'educazione civica nelle scuole. Dai 15 anni in poi, un'ora alla settimana a pulire le strade e i parchi della città.