mercoledì 10 giugno 2009

Ancora su mamme e lavoro: lo specchio magico della regina cattiva

Quando riesco ad accompagnare mio figlio alle 9, invece che al prescuola, le mamme dei suoi compagni sono quasi tutte lì. E allora mi sento l'unica che lavora.....

Così commenta A casa di Clara al post su mamme e lavoro, riprendendo un'affermazione della mia amica-mamma-in-bicicletta.

A me è venuto in mente lo specchio magico della regina di Biancaneve...
Specchio, specchio delle mie brame, chi è la più mamma del reame?

La mamma-che-lavora arriva e vede le mamme-a-casa fare comunella, avviarsi lentamente verso il bar dove prenderanno il caffé prima di passare dal panettiere, mettersi d'accordo su come impegnare il pomeriggio, dirsi che non sanno se venerdì pomeriggio ci sono, "perché sai, mio marito decide sempre all'ultimo se partire per il weekend o no", fare l'elenco dei tre negozi dove hanno trovato le scarpe da barca al minor prezzo, e poi il regalo alle maestre...

La mamma-che-lavora pensa al suo triste destino di paria nella comunità delle mamme, teme che questo si possa ripercuotere indelebilmente sul successo sociale del suo cucciolo, si ricorda che deve dire alla tata/alla nonna di preparare la borsa per la piscina, e che all'ora di pranzo deve andare in posta a pagare i bollettini della mensa. Il senso di colpa è strisciante: non veiene mai a prendere i bimbi all'uscita di scuola, non dedica loro abbastanza tempo, la cena è sempre preparata in massimo 30 minuti (pasta e bistecca, o prosciutto, o formaggino, poca verdura e per fortuna che la frutta non si deve preparare), sembra che nel forno a microonde sia scoppiato un alien.

La mamma-a-casa vede arrivare la mamma che lavora, trafelata. La saluta con un sorriso cordiale, vorrebbe parlarle ma: non sa che dirle, e sa che non può invitarla al parco, così, giusto per rompere il ghiaccio. Nota il vestito da ufficio, le scarpe con i tacchi, la bella collana che indossa. E la invidia.

La mamma-a-casa pensa al lavoro che ha lasciato, pensa che ogni tanto si farebbe con piacere una chiaccherata senza nominare le seguenti parole: scuola, pediatra, spesa al supermercato, vacanze scolastiche. La mamma-a-casa pensa con orrore al suo appuntamento fisso all'uscita di scuola e ai suoi pomeriggi, alcuni interminabili, durante i quali ha desiderato ardentemente avere un lavoro, meditando anche come sarebbe bello, per una volta, concedersi un lusso senza dover chiedere a maritino la carta di credito. La mamma-a-casa si chiede cosa farà, quando i figli saranno cresciuti e maritino continuerà ad avere il suo lavoro.

Specchio, specchio delle mie brame, aiuta tu le mamme del reame

15 commenti:

supermambanana ha detto...

poi ci sono le mamme-che-lavorano-da-casa, e quelle non se le fila proprio nessuno.

Rita ha detto...

Io accetto solo lavori part time per prendermi gioie e dolori di entrambe le tipologie... ma spesso non è facile trovarli e in ogni caso c'è sempre qualcosa da sacrificare, bisogna sempre scegliere...

M di MS ha detto...

Alla fine io ho scoperto che per me l'ideale è fare la mamma che lavora da casa. In generale preferisco sentirmi prigioniera dei bimbi che in colpa.

My ha detto...

che belli i tuoi post, lorenza.

l'unica cosa che aggiungo sempre è che spesso si tralascia di pensare che si lavora anche per BISOGNO di denaro....e no, a volte non andrebbe bene un part time, perchè hanno la brutta abitudine di fare anche part-stipendio..........e no, non è sempre cosi' facile prendere gli stessi soldi INVENTANDOSI un lavoro da casa, soprattutto in provincia.......

per il resto, non più di 2 mesi fa un'amica mi ha chiesto "perchè fai figli?" visto che le dicevo che non riuscirei a stare tutto il giorno in casa con un bambino.

la strada è ancora lunga, eterna, forse impossibile........verso l'assenza di giudizio e la solidarietà

Alessandra ha detto...

grandissima..posso condividerlo su facebook?vorrei che lo leggesse una certa persona...

ivan prestipino ha detto...

... scusate ma a Milano ne esistono ancora tante di mamme che non lavorano? pensavo fosse una specie in via di estinzione.....
comunque l'importante non è tanto la quantità del tempo che si passa con i bambini, quanto la qualità e l'entusiasmo... e questo vale sia per le mamme che per i papà.

chiara ha detto...

Hai ragone su entrambi i profili!
io che sono una mamma che lavora da casa e ormai saltuariamente, mi sento un pò entrambe !
AIUTO!

lorenza ha detto...

@supermambana: destino doloroso, quello delle mamme che lavorano da casa... ma qui sei in bupona compagnia!!
@Rita: sì, l'importante sarebbe poter davvero scegliere e non sentirsi giudicate
@M di MS: il trade-off mi sembra interessante!!
@My: forse la tua amica non sa che, statisticamente, sono le mamme che lavoran quelle che fanno più figli...
@Alessandra: certo che puoi!! grazie e... fammi sapere com'è finita con quella certa persona...
@ivan: ne esistono più di quante io stessa immaginavo!!
@chiara: :-) non ti preoccupare... non sei l'unica in questa situazione

valewanda ha detto...

cara Lorenza, devo dire che in questo post mi sento privilegiata. Lavoro, con un part time di sei ore su sette e mezza, e senza troppa riduzione di stipendio. E riesco pure a spararmi anche dalle tre e mezza in poi al parco....

mammamanga ha detto...

questo tuo post è bellissimo.
Io lavoro a casa tutto il pomeriggio e questo mi sta rendendo abbastanza un'asociale. Le mamme che lavorano qui sono spesso libere nel pomeriggio. Le mamme che non lavorano, di mattina pensano a spesa, pulizie di casa e così via e di pomeriggio stanno insieme.
Io non riesco a stare con nessuna delle due tipologie...
Ma come si deve fare?

Lety ha detto...

Io mi appresto a questa transizione da mamma-a-casa-che lavora da casa- a mamma-al-lavoro- che però lavora anche da casa... e vi dirò la mia condizione di vita nel prossimo autunno!

Mammain3D ha detto...

Proprio bello questo post!
E' che siamo TUTTE mamme e ci sentiremmo tanto meglio se, anziché fantasticare le une sulle vite delle altre, ci ascoltassimo trasformando l'invidia e la diffidenza in solidarietà e simpatia.
D'accordo, forse ho esagerato... ma allo specchio magico bisogna fare domande difficili, no?

Chiara Trabella ha detto...

Mi si affollano tante riflessioni, a leggere questo post. In generale, non mi piace incontrare altre mamme solo perché il destino ha voluto che i nostri figli andassero nella stessa scuola. Il mio stile di vita è talmente lontano dal loro che non riusciamo quasi mai ad andare oltre e capire cosa c'è di buono nell'una e nell'altra.
Le sole mamme con cui ho legato nel tempo sono o amiche già presenti nella mia vita o blogger o persone che conosco grazie alla danza. Anche se fossi a casa ad annoiarmi (ma dubito che mi annoierei, anche se fossi casalinga), dubito che riempirei le mie mattine con le chiacchiere al bar con le altre mamme. Più probabilmente, farei la vita che faccio durante i congedi: se i bambini sono a scuola, il tempo per fare tutto ciò che si deve e si vuole non basta mai! Insomma: sarei il tipo della mamma che lavora anche se fossi a casa. ;-)

lorenza ha detto...

@valewanda: ah, che invidia!! dov'è lo specchio?!? ;-)
@mammamanga: mah, la socialità tra madri è un mestiere duro... sei proprio sicura che ti manchi?!?
@mammachefatica: non ho capito niente!! aspetto di scoprire tutto con l'autunno
@mammain3D: yessss
@lanterna: condivido, però non essere pregiudiziale, dai!! povere altre mamme!!

MammYX ha detto...

sono mamma
sono mamma che lavora
sono mamma che non c'è all'uscita da scuola
sono mamma che pensa che forse dovrei fare di più
sono donna
sono donna da prima di essere mamma
sono donna che ha 'sempre' lavorato
sono donna che cerca il suo valore
a volte sono pensieri
a volte sono idee
a volte sono sensi di colpa
a volte mi basta
a volte voglio di più
e non c'è spinta migliore, per tutti.
uomini e donne.
lavoratori-lavoratrici e non.
papà e mamme.
nessuno escluso.