mercoledì 3 dicembre 2008

La lavatrice


La lavatrice è uno strumento divino. O diabolico. Dipende da cosa una riesce a combinarci.

Per esempio. Ieri mattina butto in lavatrice un paio di pantaloni grigi, la preziosissima maglietta di Hello Kitty grigia, e un maglioncino nero, lavaggio delicati, 30 gradi. Non faccio partire la lavatrice e me ne dimentico completamente.

Ieri sera alle 11, tra le ossa rotte della mia solita influenza senza febbre e un umore di quelli che in confronto Amleto era un zuzzerellone, vado in bagno e vedo, sapientemente sparsi sul pavimento, magliette e calzini fradici e puzzolenti dell'ingegnere che era appena tornato dal calcetto. Presa da raptus, raccolgo tutta la biancheria bianca, quella da mettere a 60° con il lavaggio che dura tre ore e la centrifuga ammazza-sintetici, butto dentro tutto e faccio partire.

Stamattina ho aperto l'infernale marchingegno, e mi si è riversato addosso un mucchio di biancheria grigiastra, un paio di pantaloni e una maglietta grigia accartocciata. Non ho ancora avuto il coraggio di vivisezionare e stendere il tutto.

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