venerdì 17 ottobre 2008

C'era una volta il modulo

Ero preoccupata per la riforma gelmini, ma per la piccoletta. Mai più pensavo che...
"Oggi la mamma di Rebecca mi ha detto che la riforma gelmini vale anche per chi ha già iniziato la scuola".
"Il papà di Rebecca va alla riunione che c'è stasera a scuola sulla riforma. Io vorrei almeno capire che caspita succederà".
E così l'ingegnere, che non si può certo definire pregiudizialmente contrario alla Gelmini, è andato a scuola a sentire cosa succederà.
Almeno non mi verrà la depressione, come tutte le volte che vado a una riunione a scuola, ho pensato.
AH AH. ILLUSA.
Dunque l'ingegnere è tornato a casa, e non aveva una faccia soddisfatta.
Mi ha detto che sì, la riforma riguarda TUTTE le classi del modulo, che a Milano sono il 3% ma da Roma in giù sono praticamente la totalità. Per cui, dato che il piccolo ingegnere fa il modulo, dall'anno prossimo avrà 1 sola maestra tra le tre che ha ora. Tre maestre che da 10 anni insegnano solo determinate materie, e che da settembre si ritroveranno a insegnare tutto. E non è una questione di nozioni, è una questione di metodo, perché tu a scuola insegni un metodo. E non ti fai un metodo in tre mesi di vacanze.
Il grande tabù, poi, è l'orario scolastico: sa il cielo che orario faranno, a partire dall'anno prossimo. Ora il piccolo ingegnere fa 33 ore, dall'anno prossimo al massimo possono essere 30. Ma chissà quando capiremo davvero quante ore faranno.
Il papà di Rebecca ha chiesto che posizione avessero i sindacati. La risposta è stata: il silenzio più tombale. Quello che è emerso chiaramente è che la Gelmini conta come il 2 di picche, il vero Ministro dell'Istruzione è Tremonti.
E così ieri sera mentre mi lavavo i denti pensavo che:
- questa riforma chi penalizza, alla fine? Le donne e le classi meno colte. Le donne già lavorano poco e male, soprattutto al Sud, così finiranno definitivamente di lavorare. Chi fa fare i compiti ai bimbi, la tata filippina? Chi va a prenderli? Chi fa cosa? Certo, è perfettamente in linea con la visione berlusconiana della donna-geisha, e di tutte le donne che si porta dietro.
- mentre stiravo, ho visto Santoro. Si parlava di scuola, guarda un po', ma di università. Ne ho visto poso, ma quel poco che ho visto mi è bastato. Perché in nonsoquanteore di trasmissione sull'università non è MAI stata toccata la questione di: quante università ci sono in Italia? Perché noi italiani continuiamo a vomitarci addosso le stesse cose, e non si ragione mai sul fare DAVVERO quello che serve???
Ecco, oggi sono davvero stanca, incavolata, depressa e in preda allo sconforto più acuto. Non oso immaginare se ci fossi andata io, a quella riunione.

Nessun commento: