mercoledì 21 novembre 2012

Abbiamo giocato a Wonderbook: ecco com’è andata a G come Giocare

Come vi avevo anticipato, sabato siamo andati tutti a G come Giocare, l’ormai annuale fiera del giocattolo a Milano. E siamo andati con uno scopo ben preciso, ossia approdare incolumi allo stand Sony per provare il nuovo gioco della PS3, Wonderbook – Il libro degli Incantesimi.

Gli incantesimi, manco a dirlo, sono quelli che si fanno a Hogwarts, ed essendo da queste parti grandi appassionati del maghetto e di Colui che non può essere nominato, il successo del gioco era abbastanza assicurato. Wonderbook è una nuova periferica per PS3, per utilizzarlo è necessario possedere la console (!), mentre il “pacchetto” Wonderbook comprende il controller di movimento Play Station Move e la telecamera. Sfogliando il libro, e muovendo il controller sulle pagine, i bimbi si vedono in TV, completamente immersi nella magia di Hogwarts.

Ecco Junior alle prese con l’incantesimo della levitazione:

Junior alle prese con il controller-bacchetta magica

La tecnologia della Realtà Aumentata, cioè la possibilità di rivedersi nello schermo, è sicuramente uno degli aspetti più innovativi e intriganti di questo gioco. In effetti non c’è la percezione del device, ma la percezione di ciò che si vede nello schermo, che è ben altra cosa. Ecco come (e dove) si vedevano i miei figli, nella confusione totale della Fiera:

Vingardium Leviosa

Ecco come appaiono in TV controller e libro

Mentre i bimbi giocavano, ho potuto chiacchierare con Serena, Sara e Linda della loro esperienza di Dicelamamma.it, il nuovo progetto editoriale al quale stanno collaborando, con un occhio particolare alle nuove tecnologie e alle domande e alle sfide davanti alle quali i nostri bimbi ci pongono ogni giorno: quante volte dire “Sì, ok, puoi giocare con il videogame”? Quante ore davanti alla TV con la console accesa? Quante app possono scaricare?

Per fortuna, a G come Giocare non abbiamo avuto questo problema: i bimbi che volevano provare il gioco erano così tanti che il tempo era necessariamente limitato, senza neanche bisogno di attivare il timer del forno.

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