lunedì 27 febbraio 2012

Di mattoncini rosa. E tanto altro ancora

A Natale la sottoscritta e l'Ing. si sono trovati a fronteggiare una questione oltremodo seria: Piccoletta ha deciso di ritagliarsi il proprio personale spazio nell'Universo del Mattoncino ma, dato che tale Universo è già stato occupato dal fratello, peraltro in modo alquanto trasversale, era necessario puntare su qualcosa del tutto originale.

Proprio in quei giorni arrivava la notizia dell'imminente uscita di un Lego fatto apposta per le bambine.


Un Lego per bambine?!?

Apriti cielo. La Somma Inventrice degli omini gialli che travalicavano qualsiasi genere, razza, religione, la paladina del "tutto uguale, tutti uguali", fa un prodotto per bambine con i mattoncini rosa.

Che le profezie dei Maya stiano per avverarsi?

Inizio con il pippone genderistico e i dove andremo a finire di questo passo, l'Ing. temporeggia:
"Aspetta almeno di vederlo, prima di giudicare".

Giusto. E così, per una fortunata serie di coincidenze e dato che ormai sono una mamma-blogger-markettara***, ho potuto davvero vedere Lego Friends in anteprima, tutta sola con Piccoletta, che Junior lapidario si è rifiutato di prendere parte a un simile consesso: "Robe da femmine", ha commentato sprezzante.




Piccoletta è stata completamente risucchiata nel vortice dei mattoncini rosa, fucsia, bianchi, verdi e celesti: ha montato Lego per due ore filate, seduta accanto a un bimbo dai riccioli biondi e gli occhi azzurri, riemergendo con la sua costruzione realizzata senza intrusioni dei super-esperti maschi di casa, felice come se fosse stata Brunelleschi: "Sfiiineeeeeente, mamma!", mi ha detto al termine dell'opera. Io mi sono goduta il pomeriggio con mia figlia e ho incastrato mattoncini.


Pink Stinks (soprattutto nel marketing)
Nuovi colori, alcuni molto belli (il celeste e il verde-Kermit) e nuove minifig, unico vero motivo di allarme nel Lego-pensiero del nostro Ing.: le ho scrutate per bene, con occhio attento e indagatore sugli stereotipi di genere. E. "Deliziose", come dice Piccoletta, niente a che vedere con le Winx o con quello che vediamo in TV da queste parti. Sono bambine, sono pulite. Fine.
E se la Somma Inventrice dell'indifferenziato fosse ancora più avanti, e fosse già andata oltre la cultura del genere e la riappropriazione delle differenza, maschile/femminile, giallo/rosa/marrone, e della parità nella differenza, e noi non ce ne fossimo accorti?
E poi, e questa è sicuramente la caratteristica più importante per un giocattolo, è un Lego giocabile da matti, esattamente come tutti gli altri. Anzi, a dir la verità è un po' più nuovo: dopo due ore passate a montare questi mattoncini, guardi sul catalogo Lego City e ti sembra un prodotto inesorabilmente marchiato Anni Settanta.

E' vero, la comunicazione ha voluto sottolineare più la differenza (Nuovo!! Lego per bambine!!, che fa tanto Donnee!! E' arrivato l'arrotino!!) che la continuità con le altre serie in commercio. Tanto più che esistono molte serie adatte ANCHE alle bambine: la fattoria, i cavalieri, la casa, il castello... Purtroppo sono tutte serie un po' dimenticate che io, se fossi il sig. Lego e volessi a tutti i costi conquistare il mercato delle bambine, potenzierei fuor da ogni dubbio. Senza dire che è per bambine, senza per forza fare i mattoncini rosa, così per una volta valorizziamo il prodotto e non la comunicazione.

Perché, e questa è una riflessione maturata in anni e anni di scatole di Lego montate, quello che ha fatto la differenza è stata la capacità di narrazione di queste costruzioni: le serie che sono andate meglio in assoluto sono quelle che si sono appoggiate sulle grandi narrazioni. Ed è lo sforzo che i giochi belli e originali devono fare, oggi come cinquant'anni fa (ma oggi in modo diverso, e oggi è più difficile perché i bambini sono molto sofisticati, sotto questo punto di vista): saper raccontare una storia ai bambini, al di là del gioco stesso. Lego Friends, almeno, ci prova e prova a promuovere anche una visione che non è per forza epica, ma è molto quotidiana: collaborazione, iniziativa, essere utili alla città.

Robe da femmine
"Junior, ma se ci inventassimo un Lego Friends da maschi?"
"Mhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhh"
"Dai, che lavori possiamo mettere?"
"Inventore scienziato astrofisico la palestra di ginnastica il giornale l'officina delle macchine..."

E quello che volete voi.
Io voglio una redazione di giornale con un direttore bimba.


***Di mammedimarketing
Proprio mentre avevo nel taschino questo post la polemica sulle mamme-blogger-vendute-al-marketing rinfocolava sul blog di Loredana Lipperini, con tanto di De profundis sulla capacità critica e/o innovativa di noialtre (già solo su questo assunto si potrebbero scrivere dieci post, per quanto mi riguarda). Per conto mio, ho avuto la possibilità di sperimentare e vi racconto quello che ho visto con le mie riflessioni appiccicate a margine, né più né meno di quando vi racconto dei marciapiedi di Milano o sparo a zero sulle compagnie telefoniche. Ai miei dieci lettori, l'ardua sentenza.

13 commenti:

supermambanana ha detto...

io li ho visti in negozio, e il mio commento al momento, guardando solo le confezioni, e' che mi paiono di gran lunga (ma di GRAN lunga) meno challenging di quelli soliti, forse il target e' dei piu' piccoli? non so. Sarebbe bello vedere, nella collezione Star Wars per dire, la casa di Padme Amidala a Naboo, tanto per mettere insieme le due cose

lorenza ha detto...

No, a dir la verità io non ho avuto questa impressione, anzi: sono un prodotto molto complesso, assolutamente paragonabile alle altre. Bellissima l'idea della casa di Padme, per noi rimane la questione della differenziazione di competenza tra fratelli...

Mammamsterdam ha detto...

Mi piace il discorso narrativo che fai, (noi siamo sommersi da tutto Lego al momento, ho messo uno stop). quello che mi chiedo, perché non lo conosco ma aveva scritto qualcosa di entusiastico Yeni Belquis sul Nunjaku di lego che ho visto in negozio ma non capisco ancora, è anche un gioco da tavolo? Insomma, mi sembra che Lego stia sperimentando con modalità e set che vogliono andare oltre il mattoncino su mattoncino.

Sul discorso mamme-blogger asservite, stiamo sempre lì: conta la credibilità personale. Molta gente non si pone il problema con il risultato che alcuni blog, che non leggo spesso, all' epoca di questa o quella iniziativa scrivevano roba da latte alle ginocchia, ma siccome lo facevano in generale anche senza l' àzzico del marketing, di che stiamo parlando? Uno non li legge e via. E quelli che leggi, hai i tuoi ottimi motivi per farlo.

(Io per esempio, senza quel paio di madri asservite al marketing, ti pare che avrei seguito sanremo che non lo facevo manco quando vivevo in Italia? E invece mi ha fatto bene, posso adesso sostenere conversazioni sociali senza passare per una snob come la Fornero che manco guarda la TV. Mi hanno dato appartenenza)

lorenza ha detto...

Sì, il Lego Heroica è un gioco da tavolo, un gioco di ruolo che si costruisce man mano. E' molto bello, molto intrigante, ma secondo me debole proprio per quanto riguarda la narrazione: sarebbe bastato aggiungere un librino con un fumetto che contestualizzasse la ricerca, dato che è una sorta di cross-over tra Indiana Jones e il mondo Ninja. Per come è stato realizzato finora, lo trovo un po' debolino, sotto questo punto di vista. Per il resto, ha tutte le qualità di un universo lego.

Per quanto riguarda le mamme asservite, ti ringrazio per il tuo commento e lo condivido in pieno: ma poi, possibile che non ci si possa divertire anche un po'?!? (pensa te, non sapevo neanche che la Fornero avesse detto che non guarda la TV... Adesso non posso più neanche dirlo io! :P)

M di MS ha detto...

Ma esiste che siamo l'unica famiglia in Italia ad avere Lego Friends dopo averlo comprato???? Marito è stato a Copenhaghen e ha fatto l'acquisto consegnato coi sacri crismi a Buddy e abbiamo sperimentato che è un gioco divertente e non l'anticristo per femmine.
Noi abbiamo il set jacuzzi con ombrellone, sdraio e cocktail = modello educativo "donna, spassatela al mare" vs "donna, sposati e sii sottomessa". Il fratello più grande ha costruito una sdraio con un pezzo di astronave Star Wars e ci ha messo su un Ninja. Così hanno giocato ai fratelli in spiaggia.

Concordo con la tua ottima analisi su Heroica (deboluccio), molto meglio i Lego Games tipo Ramses, il Ninjago per noi è il best del best. Abbiamo la board per giocare e non mi spiego perchè in Italia non la vendano!
Scrivo questo perchè spero che qualche genio del marketing Lego mi voglia "comprare" come mamma blogger e influencer dell'end user :-D

valewanda ha detto...

dovevo esserci anch'io, quel giorno mi ero ripromessa di far giocare tutti e tre con il lego rosa, per vedere che effetto faceva. Non lh' visto da vicino, da quello che ho letto mi piace, e condivido quello che scrivi: mi riprometto l'esperimento con i miei maschi maschi, giusto per curiosità. Un abbraccio

lorenza ha detto...

@M di Ms: Più che altro siete l'unica famiglia ad averlo comperato perché in Italia esce a marzo!!
:D
Non ti preoccupare, noi abbiamo già la lista pronta per la fine della scuola...

@Valewanda: che divertente, potremmo organizzare un pomeriggio di cross-over, con sicura conseguente crisi isterica dell'unica femmina (così imparano anche direttamente qualcosa sulle donne ;)

M di MS ha detto...

Immaginavo fossimo l'unica famiglia. Allora segnalami al mktg Lego, mio papa' ci lavorava quando io ero piccola!

Monica mimangiolallergia ha detto...

NOOOOOO cara M di MS
non sei l'unica, ci siamo anche noi!

Dalle parole ai fatti: il marito, il mio, dopo aver letto il post, il tuo, ha COMPRATO! sì, ha comprato (in Germania, alla faccia dell'anteprima) uno fra i tanti Lego per bambine! Vuoi sapere quale? Per fortuna è un simpatico e non ha comprato il salone di bellezza o la gara canina, bensì la LEGO Friends - Abenteuer Baumhaus (http://friends.lego.com/de-de/Products/Details/3065.aspx), ossia La casa dell'avventura sull'albero. Bene, è da femmine solo perché ci sono i mattoncini rosa, per il resto l'abilità richiesta per costruirla non ha sesso (e tale era l'entusiasmo che l'ha costruita da sola, tranne qualche verifica con il papà), e nemmeno il tema, perché Alice ha già chiesto questa mattina di poter invitare un amico maschio questo pomeriggio, perché lei sull'albero, insieme ad Olivia, il personaggio allegato alla casa, ci ha già messo un compagno di giochi, maschio, non incluso nella scatola ma preso in prestito da un altro lego che le avevamo comprato in Germania...

Questi sono i fatti... le parole e i veri commenti... dopo averci riflettuto :)


Lo, p.f. cancella il mio commento uguale a questo che ho lasciato PER ERRORE nel post sulle sufragetteeeeeeeee

Monica mimangiolallergia ha detto...

Cara Lo, penso proprio che segnalerò questo bel post non sponsorizzato a chi so io in Lego, per chiedere loro se si rendono conto che chi compra il balocco, in famiglia, alla fin fine è il papà, non la mamma.
Se fosse stato per me, avrebbe aspettato Natale!
Ma a vedere quanto si diverte... forse il prossimo compleanno:)

monica mimangiolallergia ha detto...

M di MS scusami, ma in che senso vorresti essere segnalata al marketing della Lego perché "...ci lavorava tuo padre, quando eri piccola."?
Mi sono persa qualche cosa?

lorenza ha detto...

@Monica: è verissimo, il balocco lo compra SEMPRE papà... Ma sono le mamme che chiacchierano e scrivono ;)). Grazie per la segnalazione!

Anonimo ha detto...

Proprio su UPPA di gennaio c'è un articolo su lego friends: oltre a trattare argomenti di genere più femminile (la villa, la piscina, etc)hanno meno pezzi dei lego per maschi. Insomma sono semplificati. Come dire: le femmine non importa che usino il cervello (o forse sono ottimista e il messaggio è "le femmine non ci arrivano").