"Sai mamma, oggi abbiamo la maestra Carla solo per due ore IU-HUUUU"
Mamma benedice la maestra Carla che ha fatto dell'insegnamento dell'ortografia e della grammatica italiane la sua missione professionale. Piccolo Ing., dopo due anni di stravaganze letterarie (tra cui fioccavano i qual è con l'apostrofo), si trova giustamente a dover fare i conti con alcuni concetti a lui del tutto ignoti, quali: serietà, rigore, fatica, impegno. Il suddetto gioisce dunque per i momenti in cui può nuovamente sperimentare le sensazioni dell'infanzia ormai perduta.
"Ah sì, e come mai?"
"Perché oggi viene una maestra speciale che ci farà fare il gioco di Re Fiordilegge e del Mago Cuorenero"
Segue dettagliato racconto delle vicende di Re Fiordilegge, che vi consiglio di leggere qui, dato che mio figlio possiede molte doti ma non quella della sintesi.
Circa 10 minuti dopo:
"E quindi abbiamo fatto due grossi cartelli con su scritto 'Cose che dobbiamo fare' e 'Cose che dobbiamo avere' e li abbiamo riempiti con quello che ci veniva in mente"
Ma che meraviglia questo mini-progetto per insegnare ai bambini che hanno diritti e hanno anche doveri.
"E cosa ci avete messo?"
"Dunque, nelle cose da fare ci abbiamo messo la scuola..."
"Beh, ma la scuola è anche una cosa da avere. Se non hai una scuola che ti insegna non puoi andare a scuola."
"Noi l'abbiamo messa solo tra le cose da fare. E nelle cose da avere abbiamo messo... Il tempo per giocare, per divertirci, per costruire, per inventare".
E io, nella bella mattina di primavera mentre andavamo a scuola percorrendo la via lunga e diritta, mi sono un po' commossa pensando a quanto poco tempo e spazio hanno i nostri bimbi per giocare, per divertirsi, per annoiarsi e per creare.
Alla fine, non so se Re Fiordilegge abbia messo tra le cose da avere anche la scuola. Ma dato che Re Fiordilegge sconfigge il mago Cuorenero, credo proprio di sì.
Mamma benedice la maestra Carla che ha fatto dell'insegnamento dell'ortografia e della grammatica italiane la sua missione professionale. Piccolo Ing., dopo due anni di stravaganze letterarie (tra cui fioccavano i qual è con l'apostrofo), si trova giustamente a dover fare i conti con alcuni concetti a lui del tutto ignoti, quali: serietà, rigore, fatica, impegno. Il suddetto gioisce dunque per i momenti in cui può nuovamente sperimentare le sensazioni dell'infanzia ormai perduta.
"Ah sì, e come mai?"
"Perché oggi viene una maestra speciale che ci farà fare il gioco di Re Fiordilegge e del Mago Cuorenero"
Segue dettagliato racconto delle vicende di Re Fiordilegge, che vi consiglio di leggere qui, dato che mio figlio possiede molte doti ma non quella della sintesi.
Circa 10 minuti dopo:
"E quindi abbiamo fatto due grossi cartelli con su scritto 'Cose che dobbiamo fare' e 'Cose che dobbiamo avere' e li abbiamo riempiti con quello che ci veniva in mente"
Ma che meraviglia questo mini-progetto per insegnare ai bambini che hanno diritti e hanno anche doveri.
"E cosa ci avete messo?"
"Dunque, nelle cose da fare ci abbiamo messo la scuola..."
"Beh, ma la scuola è anche una cosa da avere. Se non hai una scuola che ti insegna non puoi andare a scuola."
"Noi l'abbiamo messa solo tra le cose da fare. E nelle cose da avere abbiamo messo... Il tempo per giocare, per divertirci, per costruire, per inventare".
E io, nella bella mattina di primavera mentre andavamo a scuola percorrendo la via lunga e diritta, mi sono un po' commossa pensando a quanto poco tempo e spazio hanno i nostri bimbi per giocare, per divertirsi, per annoiarsi e per creare.
Alla fine, non so se Re Fiordilegge abbia messo tra le cose da avere anche la scuola. Ma dato che Re Fiordilegge sconfigge il mago Cuorenero, credo proprio di sì.
2 commenti:
ecco, credo che dovremmo prendere decisamente esempio e redigere, anche noi adulti, una lista di diritti e di doveri. Soprattutto, gioverebbe a noi adulti ricordare che tra i nostri doveri c'è anche quello di considerarci responsabili di quello che ci capita intorno... sono giorni così, questi. Viviamo in un paese che manda soldati e caccia militari in giro per il mondo, ma facciamo finta di niente. Chissà se le future generazioni saranno più attente ai propri doveri di cittadini.
Mentre scrivevo pensavo proprio all'educazione alla responsabilità individuale, e a quanto manchi (nel nostro paese) questo tipo di educazione... Abbiamo un sacco di diritti, ma pochissimi doveri, in effetti - soprattutto quando parli di argomenti scomodi come educazione civica, scuola, lavoro... Non sono molto ottimista, tuttavia: dove impareranno, le generazioni future, la responsabilità?
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