E dunque.
Al solito, dovrei fare TUTT'ALTRO ma siccome ho questo post nel taschino da tre giorni è inutile che continui a girarci intorno.
Sabato sera, con un incredibile colpo di mano, siamo andati nel piccolo cinema del Ponente Ligure a vedere Mine Vaganti, l'Ing. ed io. Sa il cielo quanto tempo era che non andavamo al cinema insieme.
Ma Ozpetek è un nostro marchio di fabbrica, una di quelle "cose" che condividiamo, dalle Fate Ignoranti in poi.
E quindi.
Volete sapere se mi è piaciuto, Mine Vaganti?
NON LO SO.
Mi ha molto colpito, come sempre fa Ferzan, che quando esci dal cinema vorresti essere suo amico e chiedergli quelle cose che i giornalisti non si sognano mai di chiedergli, tipo: "Ferzan, ma perché non fai ballare quello schianto della Grimaudo con gli amici gay di Tommaso? Perché così si combatte ad armi pari", oppure: "Ferzan, ma perché Tommaso non prende mai una decisione? Fino a che punto si è buoni, e fino a che punto "codardi"?", oppure ancora: "Ferzan, ma perché dici che gli amori impossibili sono quelli che durano tutta la vita?". E poi gli vorresti chiedere perché i personaggi stanno tutti così a galla, ma non si va mai fino in fondo. Come quella spatafiata di Tommaso sulle persone che non si lasciano mai... Ma che è?!?
Epperò.
Epperò è un film sull'importanza di scegliere per sé (e sbagliare, anche "in proprio" come dice la vecchia nonna a Tommaso), ma anche sulla responsabilità che ogni legame porta con sé - una responsabilità che giochiamo tra desiderio di donare e necessità di preservarci. E questo che può sembrare un esercizio teorico, è prassi di tutti i giorni, per coloro che scelgono di stare dentro le relazioni, e soprattutto dentro le relazioni con dei bambini. E' per questo che Mine Vaganti mi sembra un po' dissonante, e anche un po' contradditorio, a dirla tutta. Perché in Mine Vaganti c'è come l'istinto di "preservare" la relazione, ma nessuna motivazione reale, vera, intrinseca - c'è la confusione del sentimento, ma nessuna opzione di scelta.
Ma forse è una contraddizione che sta dentro la relazione.
Non lo so Ferzan, mi piacerebbe che me lo spiegassi tu.
Però io ero lì, su quella spiaggia e in quella pineta, la scorsa estate, e finalmente l'ho vista proprio come desideravo io.
p.s. Ferzan, Scamarcio come omosessuale è davvero poco credibile, lasciatelo dire. Però adoro questo tuo piglio di prendere sempre gli attori più amati dalle donne per trasformarli.
p.p.s. Ferzan, dì tu all'Ing. che la Grimaudo è nata negli anni Ottanta, così chiudiamo il discorso, eh.
Al solito, dovrei fare TUTT'ALTRO ma siccome ho questo post nel taschino da tre giorni è inutile che continui a girarci intorno.
Sabato sera, con un incredibile colpo di mano, siamo andati nel piccolo cinema del Ponente Ligure a vedere Mine Vaganti, l'Ing. ed io. Sa il cielo quanto tempo era che non andavamo al cinema insieme.
Ma Ozpetek è un nostro marchio di fabbrica, una di quelle "cose" che condividiamo, dalle Fate Ignoranti in poi.
E quindi.
Volete sapere se mi è piaciuto, Mine Vaganti?
NON LO SO.
Mi ha molto colpito, come sempre fa Ferzan, che quando esci dal cinema vorresti essere suo amico e chiedergli quelle cose che i giornalisti non si sognano mai di chiedergli, tipo: "Ferzan, ma perché non fai ballare quello schianto della Grimaudo con gli amici gay di Tommaso? Perché così si combatte ad armi pari", oppure: "Ferzan, ma perché Tommaso non prende mai una decisione? Fino a che punto si è buoni, e fino a che punto "codardi"?", oppure ancora: "Ferzan, ma perché dici che gli amori impossibili sono quelli che durano tutta la vita?". E poi gli vorresti chiedere perché i personaggi stanno tutti così a galla, ma non si va mai fino in fondo. Come quella spatafiata di Tommaso sulle persone che non si lasciano mai... Ma che è?!?
Epperò.
Epperò è un film sull'importanza di scegliere per sé (e sbagliare, anche "in proprio" come dice la vecchia nonna a Tommaso), ma anche sulla responsabilità che ogni legame porta con sé - una responsabilità che giochiamo tra desiderio di donare e necessità di preservarci. E questo che può sembrare un esercizio teorico, è prassi di tutti i giorni, per coloro che scelgono di stare dentro le relazioni, e soprattutto dentro le relazioni con dei bambini. E' per questo che Mine Vaganti mi sembra un po' dissonante, e anche un po' contradditorio, a dirla tutta. Perché in Mine Vaganti c'è come l'istinto di "preservare" la relazione, ma nessuna motivazione reale, vera, intrinseca - c'è la confusione del sentimento, ma nessuna opzione di scelta.
Ma forse è una contraddizione che sta dentro la relazione.
Non lo so Ferzan, mi piacerebbe che me lo spiegassi tu.
Però io ero lì, su quella spiaggia e in quella pineta, la scorsa estate, e finalmente l'ho vista proprio come desideravo io.
p.s. Ferzan, Scamarcio come omosessuale è davvero poco credibile, lasciatelo dire. Però adoro questo tuo piglio di prendere sempre gli attori più amati dalle donne per trasformarli.
p.p.s. Ferzan, dì tu all'Ing. che la Grimaudo è nata negli anni Ottanta, così chiudiamo il discorso, eh.
12 commenti:
Ehy ciao! Purtrooppo non ho ancora visto il film, ma ci terrei molto!
Ti ho invidiata quando hai detto che ci sei andata con tuo marito. Per il resto però mi hai lasciato un pò di amaro in bocca.... rispetto al discorso che hai fatto sulle relazioni...o forse sono io che non ho capito bene...
ciao ciao
Penso che in "desiderio di donare e necessità di preservarci" ci sia tutto ma proprio tutto il significato di qualsiasi relazione, di coppia o coi figli o con gli amici o con i genitori.
Voglio andare al cinema!
Ciao Marta! (non invidiarmi!)... Il film è giocato tutto sulle relazioni, nei diversi piani (padre-figlio, nipoti-nonni, fratello-fratello, fidanzato-fidanzato-quell'altra) ma è come se girasse sempre in tondo e il protagonista (Tommaso-Scamarcio) fosse sempre in bilico, senza mai però andare oltre. Per cui la relazione d'amore (raccontata sia attraverso la storia di Tommaso-Scamarcio sia attraverso la storia della nonna di Tommaso) è quella che non si vive mai davvero, per mille motivi (paura, remissione, impossibilità) - eppure in qualche modo è lì, sono che sono loro a non afferrarla e non si capisce il perché... E poi c'è questa affermazione che le persone non si lasciano mai che, francamente, trovo molto discutibile! Insomma, un pot-pourri pazzesco. Comunque questo è il pensiero nascosto, il film è bellissimo e molto caldo, molto solare, dal punto di vista della fotografia e della scenografia, e poi il Salento e Lecce sono bellissimi!
@Lanterna: domani sera? Salvatores al primo spettacolo? Fammi sapere! ;)
Breve ringraziamento coi titoli di cosa: a M di Ms, per aver veicolato il concetto di "sano egoismo"
Non tentarmi, va', ché di sera ce la faccio a malapena a vedere una puntata di Cacciatori di Draghi (15 minuti).
Pensavamo di andare venerdì a vedere Dragon Trainer... se c'è ancora...
...sentire la tua precisazione mi rassicura: corro
al cinema! Ma non possiamo nemmeno perderci Salvatores con il suo happy family a proposito di relazioni... ovviamente farò tam tam con le mie amiche del cinema che il marito mi resta a casa a guardare la pupa!grazie lorenza e buoni prossimi film PS. mai pensato di recensire film?
@Marta: :) lo facevo, una vita fa, per un sito che si chiamava Hot, e mi divertivo un sacco! Vai a vedere Mine Vaganti, tra l'altro fa morire dal ridere (piccola precisazione molto spoiler ma dovuta, a questo punto)
@Lanterna: approvo la scelta, assolutamente!
Lo sai, Lo', io mi sono salvata capendo la "responsabilità che ogni legame porta con sé - una responsabilità che giochiamo tra desiderio di donare e necessità di preservarci." E' dentro il pensiero che l'amore assoluto non esiste.
Anche io amo Ozpeteck infinitamente. Vedi che tornano le affinità? Facile come affinità, ma non la vedo nella considerazione generale che ti piace ma in quello che ne tiri fuori.
Sono riuscita a scappare a Milano, ma è quasi più facile che scappare al cinema. Ci proverò, dopo aver letto questo post.
@MammaCattiva: :) sì, in effetti pensavo anche al tuo post sull'amore assoluto, mentre scrivevo queste considerazioni... Lo ricordo bene, e ricordo che sentivo consonante ogni parola scritta, ma la domanda sul "come farlo capire ai propri figli" per me rimane viva e vera!
@Amanda: che belle queste fughe milanesi! Mi ha fatto davvero piacere conoscerti! Se riesci ad andare al cinema, sono davvero curiosa di sapere poi le tue impressioni!
Anche a me ha fatto molto piacere conoscerti/vi, tant'è che, invece di lavorare, sono qui a "passeggio" per i vostri blog.
Per ora sono stata solo a vedere Il piccolo Nicolas e i suoi genitori. Se riesco, ti dico.
Posta un commento