Riprendo il titolo dall'editoriale di oggi di Gramellini su La Stampa, Perché Messi non è Maradona, con il quale non so bene se essere d'accordo o no (più no che sì, probabilmente).
Innanzitutto, perché di calcio non so proprio niente (sono quella che passa le partite a chiedere "Ma questo chi è?"). In secondo luogo, perché non so se sei proprio solo tu che fai vincere le partite alla tua squadra.
Comunque.
Dato che il calcio è anche una metafora di vita, la questione che mi attanaglia è questa: preferireste avere un figlio genio-di-successo, ma infelice nella vita (perché diciamocelo, quanti pittori-musicisti-attori-scrittori dei quali ricordiamo il nome possono dire di avere avuto una vita felice, o quantomeno mentalmente sana?) o un figlio geniale ma che si accontenta di una vita approssimativamente vicino alla felicità?
Ecco, non che io sia la madre di Baudelaire o di Emily Bronte, ma questa domanda un bel giorno me la sono posta. Chiaramente, io preferirei essere la madre di Messi. E non so se Maradona sarebbe diventato Maradona, con una madre come me. Ma... E se avessi avuto un figlio come Maradona?
E poi c'è questo stereotipo tipicamente post-romantico di genio e sregolatezza, che continua a produrre un sacco di sregolati e pochi geni, di questi tempi. E mi viene da pensare che forse su questo stereotipo bisognerebbe che si ragionasse un po', ma poi non lo so. Voi che ne dite?
Innanzitutto, perché di calcio non so proprio niente (sono quella che passa le partite a chiedere "Ma questo chi è?"). In secondo luogo, perché non so se sei proprio solo tu che fai vincere le partite alla tua squadra.
Comunque.
Dato che il calcio è anche una metafora di vita, la questione che mi attanaglia è questa: preferireste avere un figlio genio-di-successo, ma infelice nella vita (perché diciamocelo, quanti pittori-musicisti-attori-scrittori dei quali ricordiamo il nome possono dire di avere avuto una vita felice, o quantomeno mentalmente sana?) o un figlio geniale ma che si accontenta di una vita approssimativamente vicino alla felicità?
Ecco, non che io sia la madre di Baudelaire o di Emily Bronte, ma questa domanda un bel giorno me la sono posta. Chiaramente, io preferirei essere la madre di Messi. E non so se Maradona sarebbe diventato Maradona, con una madre come me. Ma... E se avessi avuto un figlio come Maradona?
E poi c'è questo stereotipo tipicamente post-romantico di genio e sregolatezza, che continua a produrre un sacco di sregolati e pochi geni, di questi tempi. E mi viene da pensare che forse su questo stereotipo bisognerebbe che si ragionasse un po', ma poi non lo so. Voi che ne dite?
8 commenti:
il passaggio che raramente si apprezza e' che prima di essere sregolato, per essere genio ti devi anche fare un culo cosi'. Perche' vabbe' il talento, ma non e' che basta il talento e la sregolatezza e hai fatto, se non ti fai il culo ahivoglia a genio. Se non ti fai il culo, il talento lo hai sprecato. Amen. Ti rimane solo la sregolata.
Sono d'accordo sullo stereotipo e anche sul culo.
Poi la fortuna dei geni non sregolati è che di solito riescono a sposare qualcuno di molto quadrato e hands on, che risolve molti problemi.
@supermambanana: è vero, purtroppo è quello che manca sempre nella narrazione del talento, anche sportivo. E' proprio questo che trovo inquietante
@M di MS: quindi mi tocca sperare nella nuora?!? ;))
Ogni tanto me lo chiedo e condivido del tutto il discorso dell' etica del culo. Solo che a me vengono in mente un sacco di geni moderatamente felici, normalmente realizzati. Non so se vinceranno mai il premio nobel per qualcosa, ma geniali sono geniali.
Insomma, continuo a sperare che si possa avere l' uno e l' altro e che i Maradona siano un concorso di sfighe assortite.
Ti tocca si' sperare nella nuora. Tipo una mia cara amica che ha sposato uno scultore, pero' la famiglia con prole la mantiene lei ;-)
@mammamsterdam: ecco, l'etica del culo non viene mai raccontata, anche nel calcio - e trovo che sia un peccato!
@valewanda: ha voluto lo scultore... ;-)
@silvietta: grazie per le tue riflessioni, mi fanno molto pensare, e le devo metabolizzare... Soprattutto il "sereno e scontento"!
nemmeno io capisco nulla di calcio ma la domanda in questione me la sono posta spesso, soprattutto col figlio maschio che sta rovesciando tutte le mie (poche ) certezze.
io nn ho risposte ma appene le ho te le scrivo eeheheh
Di calcio ne capisco così poco che Messi manco so chi sia (e che durante gli europei ce ne siamo andati felicemente in vacanza), ma è da un po' che rifletto su come le (poche) donne del passato che vengono professionalmente considerate dei role-model positivi abbiamo avuto una vita personale dal drammatico all'insoddisfacente. Spesso anche gli uomini, ma chissà perché non sembra che a loro manchi un pezzo. O anche due.
Io, ad esempio, non so bene se stia rispondendo a questo post o al successivo.
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