mercoledì 28 gennaio 2009

Libero pensiero in libera colazione


Come ormai credo si sia capito, la nostra casa è popolata da liberi pensatori. Anche in fatto di colazione. E così, la mattina, oltre al latte e cioccolata per i bimbi, al caffelatte per la mamma e allo yogurt e caffé per l'ingegnere, abbiamo in tavola i seguenti pacchi di biscotti:
- Galletti e Gocciole per il piccolo ingegnere;
- Macine e Digestive per la piccoletta (Macine anche per la mamma e Digestive anche per l'ingegnere)
- Tarallucci per l'ingegnere.

Potremmo invitare il regista degli spot Barilla a casa. Sai come si divertirebbe.

San Valentino, ExpoDay in comune




Ho già raccontato come sono finita in questa mailing-list. Comunque. Per tutte le mamme che a San Valentino non hanno di meglio da fare (e sono molte, ci scommetto. San Valentino non è una festa da mamme)

martedì 27 gennaio 2009

Sconfitte tecnologiche


La nostra più grande sconfitta tecnologica è la radiosveglia. Acquistata dall'ingegnere in offerta in uno dei suoi raid almeno settimanali da MediaWorld, la radiosveglia fa parte di un set che comprende anche il telefono cordless. La radiosveglia si rifiuta categoricamente di sintonizzarsi in modo stabile su qualsiasi frequenza, a meno che non si tratti di Radio Radicale.

Così la mattina alle 7.10 ci svegliamo con la rassegna stampa di Radio Radicale, che non è proprio un bel svegliarsi, di questi tempi.

Questa mattina, in sequenza:
- Questione del negazionismo nella Chiesa Cattolica e critiche al Pontefice conservatore;
- La popolarità di Obama e la questione afghana;
- La crisi economica: la crescente importanza della politica e il declino del libero mercato, il forum di Davos, la crescente simpatia degli inglesi per l'Euro e l'ascesa dei conservatori, la crisi nell'Est Europa e le sommosse a Riga.

La rassegna stampa termina con il Lacrimosa, tratto dal Requiem di Mozart. Questo, per intenderci.



E così una si alza la mattina chiedendosi perché una rassegna stampa deve terminare con il Requiem.

venerdì 23 gennaio 2009

Errata corrige


Sono stata prontamente smentita, al solito. Anche il buon-W. si è ricordato dei precari, ma se qualcuno mi spiega questo messaggio per iniziati, mi fa un favore.


Il diavolo veste Prada


Tu ti stai lamentando, non stai dando il massimo

mercoledì 21 gennaio 2009

Obama e Kakà: il complotto dell'orrendo-B.

Il cellulare è squillato, alla fine, ma non è di questo che vorrei scrivere.

Vorrei scrivere di una mamma che ieri sera, alle nove e mezza, ha cacciato a letto i suoi bimbi, ha lasciato l'ingegnere a fare la lavastoviglie, e si è finalmente piazzata davanti alla TV. Poi è arrivato anche l'ingegnere, che sa usare Sky Active, e finalmente la mamma ha visto questo benedetto giuramento e sentito il discorso, mentre l'ingegnere cercava di deviare su Kakà.


Sono tante le cose che hanno colpito la mamma, prima fra tutti il delirio di persone al freddo e al gelo che festeggiavano, e poi una in particolare. L'enfasi sul nuovo. La retorica del rebuild America. La coscienza che: o si cambia, o si muore.


Sabato sono andata dalla Anto, la mia estetista, a vedere quali magie si potessero fare su queste mani di mamma (nessuna, ma abbiamo messo uno smalto color pomodoro che era una meraviglia).
"Uno schifo, lorenza, uno schifo di lavoro". Era veramente scoraggiata.
E ci dicevamo: o si cambia, o si muore.


"Ma quando sentiremo un presidente del consiglio italiano fare un discorso del genere?"
"Andiamo a vivere in America"
Mi sono girata e ho guardato l'ingegnere. Pensavo che stesse scherzando e che mi prendesse in giro. Però non stava ridendo.


Poi abbiamo ricominciato con il tormentone di Kakà. Io ho esposto la mia teoria del complotto: è tutta una montatura dell'orrendo-B per essere PROPRIO in questi giorni al centro dell'attenzione mediatica italiana, così che noi non ci si occupasse troppo di altre cose. E l'ingegnere mi ha risposto che "è probabile".

lunedì 19 gennaio 2009

Kakà e l'happy ending all'italiana


Sono le 23:13. Oggi ho portato i bimbi ad un'estenuante visita oculistica nell'antro delle oculiste pazze, ho portato il piccolo ingegnere a scuola al volo per l'ingresso delle 12, ho fatto il giro due volte per trovare posteggio, ho mangiato con la piccoletta, ho giocato alle principesse mentre svuotavo la lavastoviglie e la riempivo di nuovo, e stendevo le lenzuola che servono domani per la scuola materna, ho accolto la Grande Nonna in crisi (lo ZioZuzzerellone se ne è andato di casa, alla tenera età di 31 anni), sono andata a fare la spesa, sono andata con la nonna e la piccoletta a cercare un cappotto per la piccoletta, siamo tornate con la piccoletta addormentata come un ciocco sotto la pioggia a catinelle, sono uscita di nuovo per andare a prendere il piccolo ingegnere a casa di un suo amico (con deviazione strategica in cartoleria e dal panettiere), ho finalmente avuto una conversazione degna di questo nome, ho riportato il piccolo ingegnere a casa con uno sfregio sul naso, ho svegliato la piccoletta, ho preparato la cena, ho messo a tavola la piccoletta che ha fatto la pipì seduta sulla sedia della cucina invece che sul water, ho cambiato la piccoletta, ho minacciato tre volte il piccolo ingegnere che se non spegneva subito il Nintendo DS avrei fatto la spia con l'ingegnere, abbiamo cenato, abbiamo messo il pigiama, abbiamo letto, ho messo i bimbi a nanna, ho chiamato la Grande Nonna per sapere come stava, ho tirato su dal letto la piccoletta che non aveva sonno e l'ho piazzata davanti alla TV, ho finito di sistemare la cucina, ho rimesso a letto la piccoletta, ho iniziato a fare la lavatrice.

In quel momento è arrivato l'ingegnere.
"Non sai niente di Kakà?"

Ora l'ingegnere sta cenando davanti alla TV di una platea di scalmanati che urlano come dei pazzi osannando Kakà, oppure denigrandolo, ma insomma dichiarando che questo momento è storico e finanche commovente. Mi giungono voci che Kakà si sia affacciato alla finestra di casa sua sventolando la maglietta con il numero 20. Ora sento pure la voce dell'orrendo-B che lo cita come esempio di qualcuno che crede in qualcosa. Un modello per tutti quanti. Kakà resta al Milan, parola dell'orrendo-B, presidente del Consiglio.

Grazie, Kakà. Grazie, presidente.

domenica 18 gennaio 2009

Kakà, Milano e noi


Venerdì sera una tegola è caduta in testa all'ingegnere, e da allora non è più lo stesso: Kakà andrà al Manchester o resterà a Milano? Accetterà di guadagnare quei 4 milioni di euro in meno al mese? Il Milan rifiuterà questo affare d'oro? Kakà penserà più al prestigio o al portafoglio? L'ingegnere è assente, in ansia, tormentato da queste domande, continua a ripetere che andare a giocare nel Manchester City sarebbe come andare a giocare nell'Udinese, e che gli frega a Kakà di guadagnare 4 milioni di euro in più al mese, in fondo. Arriva a casa dopo una cena tra amici, e accende la TV. Stiamo ascoltando la radio,e improvvisamente gira sul canale delle notizie. Insomma, sono momenti di attesa nella nostra famiglia. E che Dio ce la mandi buona.

giovedì 15 gennaio 2009

Campi elettromagnetici a scuola 2


Hanno trovato la causa del campo elettromagnetico: due cavi della luce che corrono paralleli. L'altro ieri ultimo sopralluogo con i tecnici e il Mago della Pioggia, alias Bruno Simini (ci scommettevo che sarebbe stato un uomo, il nuovo assessore, visto che le donne "non sono capaci"). Ieri inizio dei lavori, oggi continuo dei lavori, e riunione della preside con le rappresentanti di classe. Speriamo che DOPO i lavori rifacciano i controlli e le misurazioni. Si sa mai, che siano davvero questi due cavi.

La piccoletta, a scuola, non ci vuole proprio andare. Questa mattina uscita alle 8:15 insieme al piccolo ingegnere, accompagnamento del piccolo ingegnere a scuola, bar con due compagni di classe a bere il succo prima di scuola, felice come una pasqua. Appena siamo entrate a scuola e ci siamo tolte la giacca, pianto dirotto. Lasciata in pianto dirotto, perché la maestra la sgridava, perché lei piangeva.

Alle 14, colloquio con le maestre. Presenzierà anche l'ingegnere, che si aggiudicherà infine la palma d'oro del miglior padre di tutti i tempi, edizione 2009. Sono ironica ma dico sul serio: l'ingegnere è davvero un padre eccezionale, e i suoi figli lo sanno.

lunedì 12 gennaio 2009

Campi elettromagnetici a scuola


Si avvisano i signori genitori, in seguito agli articoli apparsi su Repubblica il 30 e 31 gennaio, che la scuola è sicura.

Ieri sera leggo questo avviso sul quadernino del piccolo ingegnere. Mi chiedo cosa sia successo, ancora.

Niente. Alla scuola elementare, almeno, dato che si tratta di un problema della scuola materna, che noi mamme conoscevamo: nella scuola della piccoletta si è verificato un numero assolutamente abnorme di casi di leucemia tra bambini, 3 in una classe sola. Che onore, essere balzati all'onore della cronaca: qui e qui. Ora la preside ha instaurato un regime di comunicazione pari a quello dell'ufficio stampa di Putin. E il Comune, ovviamente, cercherà di insabbiare il tutto, al di là delle dichiarazioni ufficiali.

Intanto ho scoperto che la Fata Moiolina è andata a vivere in un altro paese, dove si occuperà di grandi e piccini, non più solo dei piccini. Ma non ho capito chi arriverà al suo posto, se un Cavaliere errante o un Mago della Pioggia.

Nel frattempo, ho ancora sulla scrivania la domanda di conferma alle scuole dell'infanzia anno educativo 2009-2010.

venerdì 9 gennaio 2009

Giochi Preziosi e me


Posso dirlo?
Sì, posso dirlo perché tanto 'sto blog non lo legge nessuno.
I giocattoli della Giochi Preziosi, linea dei Gormiti esclusa, fanno un po' schifo.

Le Winx si smontano dopo circa 3 mesi di utilizzo comune da parte di una bambina normale di 3 anni. Infatti ora la Rainbow, detentrice del marchio, ha dato il licensing alla Simba, sono tedeschi. Speriamo che la solidità delle nuove Winx sia pari a quella delle macchine tedesche.

Il bosco dei Cuccioli cerca Amici, una roba che è costata uno sproposito (39 € per tre pezzi di plastica) si è rotto alle prime due giocate: saltato lo scivolo che conduce nello stagno.

Per il resto, quelli della Giochi Preziosi sono dei geni del marketing, anche se comperare oggetti di questa marca suscita nella sottoscritta degli scrupoli morali, quasi come andare a fare la spesa all'Esselunga.

giovedì 8 gennaio 2009

Macchine e fango


Le macchine sono tornate a farla da padrone, sulle strade, tra fango e neve sporca. Che tristezza.

Ieri la piccoletta ha tentato la fuga dalla scuola materna ed è stata ripescata da una mamma sulle scale. Houston, we have a problem.

mercoledì 7 gennaio 2009

La neve a Milano nel 2009


"Ma posso attraversare la strada da sola?!?"
Questa è la meraviglia di una bimba di tre anni che non ha mai potuto camminare liberamente per strada. E oggi può, affondando nella neve fino alle ginocchia, munita dei suoi preziosi doposci. E' la prima volta, lei e io, che vediamo così tanta neve in città.

Prendendo per mano la neve. Facendo a piedi un sacco di strada.
Ho preso il passeggino, pensando: "Beh, se con questo sono andata in giro in montagna, vuoi che non riesca ad andare in giro qui?!?". Illusa. Me lo sono portato in spalla per metà della strada, tempo di percorrenza casa-scuola 30 minuti.

E' la prima volta che davvero le macchine si fermano, o quasi. Prendere la macchina oggi è un insulto a questa bellezza. E ai bambini. E alle mamme che vorrebbero che nevicasse ancora per un mese, per vedere i loro bimbi che vanno felici per strada. In un mondo meravigliosamente senza macchine.

venerdì 2 gennaio 2009

Milano 2008-2009


Lontani da Milano, purtroppo, per fortuna. Oggi ho scoperto che in città risiedono 200mila e rotti over 70 e 66mila e rotti ragazzi tra i 16 e i 18 anni. Se uno ci pensa, si rende conto di vivere in un nosocomio, praticamente. Tre vecchietti per ogni boy scout. Ci credo che i boy scout poi crescono stressati, pensa a far attraversare tutti quanti...